Tagli in arrivo nella scuola per autofinanziare gli aumenti degli stipendi dei docenti che seguiranno la formazione incentivata. Il decreto "Pnrr 2" di Mario Draghi ha stabilito il taglio dei fondi della Carta del docente e di 11.600 cattedre di potenziamento per finanziare la formazione dei docenti, compresi gli incentivi in busta paga per gli insegnanti che si formano di più e meglio. E se i tagli delle cattedre dell'organico di diritto non dovessero risultare sufficienti, si procederà con la riduzione delle cattedre curriculari ordinarie. Sul provvedimento si è scatenata l'ira dei sindacati della Scuola, che hanno costituito una piattaforma unitaria pubblicata nelle ultime ore.
Il documento richiama i docenti e il personale Ata alla mobilitazione per riportare materie come stipendi e carriera alla contrattazione nazionale e difenderle dai tagli del governo.
Scuola, decurtazione Carta del docente per finanziare aumenti stipendi docenti e vincitori concorsi
Le novità su stipendi, formazione e carriera dei docenti della scuola sono contenute nel decreto "Pnrr 2", pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 30 aprile 2022. Nel provvedimento sono riportate le misure che sposteranno i fondi dalla Carta del docente alla formazione incentivata. Ad oggi, il fondo per la Carta del docente ha una dotazione di oltre 381 milioni di euro per ogni anno. E viene destinata al rimborso delle spese dei docenti per l'acquisto di beni o di utilità collegati direttamente con l'aggiornamento professionale.
Il taglio della Carta del docente andrà a finanziare, per quota parte, l'impianto della nuova formazione incentivata con compensi forfettari dei docenti della scuola, inclusi i nuovi insegnanti che risulteranno vincitori dei nuovi concorsi nella scuola ai quali servirà la nuova abilitazione.
Nuova formazione per conseguire i 60 Cfu e partecipare ai concorsi pubblici
La decurtazione del fondo della Carta del docente procederà servirà a finanziare i compensi del personale della scuola di alta formazione per la gestione della formazione a livello nazionale. Nei due milioni di euro previsti, rientrano anche i rimborsi delle spese del comitato scientifico e del presidente.
Altri 16 milioni di euro per il 2022 e 50 milioni per il prossimo anno saranno detratti dal fondo per la Carta del docente per stipendiare i docenti che faranno formazione agli aspiranti insegnanti delle secondarie per la partecipazione ai concorsi pubblici della scuola. In particolare, i corsi di formazione serviranno per conseguire i 60 crediti formativi universitari (Cfu) richiesti per le selezioni. Altri percorsi formativi sono previsti per conseguire i 20 Cfu (sui 60 richiesti) di tirocinio diretto. Circa 49 milioni di euro all'anno serviranno, dal 2028, per finanziare la formazione incentivata dei docenti. Si tratta di percorsi formativi della durata di tre anni che consentiranno, in aggiunta all'anzianità di servizio, a far maturare ai docenti (anche in anticipo) gli scatti di stipendio.
Si partirà con gli aggiornamenti facoltativi dal 2023/2024, finanziati per il primo periodo dai fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).
Scuola, quale sarà l'aumento di stipendio forfettario per la formazione dei docenti?
I docenti della scuola che supereranno il percorso triennale di formazione (è previsto un esame finale) potranno ambire ad aumenti di stipendio e incentivi forfettari. Tuttavia, nella fase iniziale, la formazione sarà riservata a circa il 40% dell'organico degli insegnanti della scuola aventi diritto (pari a 280mila docenti). Considerando che i fondi a regime non dovrebbero superare i 388 milioni di euro all'anno, il compenso forfettario per i docenti che supereranno il percorso formativo dovrebbe aggirarsi intorno ai 1.380 euro lordi e versato nel cedolino della busta paga come compenso accessorio.
Il netto dovrebbe attestarsi al di sotto dei 700 euro. La restante parte delle risorse sarà recuperata dal taglio delle cattedre: 11.600 saranno quelle decurtate dal potenziamento, distribuite in 1.600 posti nell'anno scolastico 2026/2027 e in 2.000 cattedre l'anno fino al 2031/2032.
Scuola, richieste dei sindacati: dai contratti di docenti e Ata al potenziamento dei collaboratori scolastici
Sui tagli della scuola e sull'"invasione" del governo in materie di esclusiva competenza della contrattazione, proprio nella giornata di oggi, 4 marzo 2022, i sindacati scuola Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal e Gilda Unams hanno lanciato la piattaforma unitaria che invita i docenti e il personale Ata alla mobilitazione.
In particolare, le sigle lamentano la sottrazione delle competenze alla Contrattazione Collettiva Nazionale sulle carriere dei docenti e degli Ata e sulle regole degli stipendi, peraltro con tagli di organici e di fondi destinati all'aggiornamento dei docenti. Inoltre, i sindacati chiedono la revisione degli attuali parametri di attribuzione degli organici alle scuole degli insegnanti e del personale Ata. Sui due organici, oltre alla richiesta di confermare le assunzioni straordinarie per il perdurare della pandemia e per l'accoglienza di alunni provenienti da zone di guerra anche per l'anno scolastico 2022-2023, le sigle reclamano anche per la mancata chiarezza sull'incremento dei collaboratori scolastici per 2.288 unità, secondo l'impegno preso dal ministero dell'Istruzione. I sindacati sarebbero pronti allo sciopero: una delle date più probabili potrebbe essere quella del 27 maggio prossimo.