Dopo quattro bandi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), gli asili nido e le scuole per i servizi della prima infanzia vanno verso l'adeguamento delle strutture socio-educative come richiesto dall'Europa. Ma, se l'"hardware" (gli edifici, secondo la definizione di Emmanuele Pavolini e Anna Mori, rispettivamente ordinario di sociologia economica all'Università di Macerata e ricercatrice di Sociologia economica all'Università di Milano) sarà pronto nel giro di pochi anni, ciò che si rischia di non avere è il "software", ovvero i ricercatori e il personale qualificato per gestirli.

Dal 2022 al 2026 le strutture in costruzione impegneranno i 2,4 miliardi di euro stanziati nell'ambito dei progetti e degli investimenti del Pnrr, ma mancheranno soprattutto gli educatori che andranno a occupare i posti nei nuovi asili e scuole.

Scuola, si cercano 42mila educatori di asili nido per 264mila nuovi posti negli asili nido nella fascia 0-6

In tutto, si cercano 42mila educatori: tante sono le assunzioni previste negli asili nido la cui copertura comporterà ulteriori difficoltà di reperimento del personale rispetto alle carenze attuali. Alcune regioni si sono mosse per tempo: è il caso della Lombardia che ha approvato nelle scorse settimane una delibera che allarga il novero dei titoli necessari per insegnare negli asili nido, ammettendo anche i diplomati.

In totale, dal Recovery Plan si attendono 264mila nuovi posti negli asili nido per i servizi educativi di età 0-6. E molti degli educatori si cercheranno per insegnare negli asili del Sud Italia, dal momento che molte candidature per la costruzione delle nuove strutture del Pnrr è stata presentata nelle regioni del Mezzogiorno, non senza resistenze iniziali.

Assunzioni educatori scuole infanzia e asili nido 2022-2026: le difficoltà di reperire personale con le qualifiche adatte

Come confermato da Emmanuele Pavolini e Anna Mori, gran parte delle candidature degli educatori per gli asili nido e le scuole dell'infanzia arriverà per la fascia di età da zero a due anni che rappresenta quella con la copertura più bassa.

Tuttavia, solo negli ultimi tempi la mancanza di personale con specifiche competenze nelle scuole dell'infanzia sta emergendo, dopo le segnalazioni del mondo del terzo settore e di vari Comuni italiani.

"È auspicabile - affermano Emmanuele Pavolini e Anna Mori - che la sfida del Pnrr sia accompagnata da una riforma complessiva dei sistemi di gestione dei servizi educativi a seguito della quale pubblico e privato possano collaborare in maniera proficua, nel rispetto dei diritti dell'infanzia, ma anche dei genitori e del mondo del lavoro".

Scuole infanzia: Lombardia approva delibera dei titoli di studio richiesti per assumere educatori

Proprio le difficoltà di assunzione di educatori per asili nido e scuole dell'infanzia, ma anche nelle comunità per minori e disabili, ha portato la Giunta della Regione Lombardia ad approvare all'unanimità - il 31 maggio 2022 - una delibera (la numero XI/6443) che indica quali altri titoli di studio sono ammissibili per le figure professionali socio-educative.

Il provvedimento, che non risolve il problema della carenza di personale, introduce la possibilità di assunzione di candidati in possesso dei titoli previsti dal decreto legislativo numero 65 del 2017 e acquisiti prima della pubblicazione della delibera regionale nel Bollettino Ufficiale del 31 maggio scorso.

Pertanto, nelle strutture educative di prima infanzia (asili nido, micronidi, centri per la prima infanzia) i candidati potranno essere assunti anche se in possesso della maturità del liceo socio-pedagogico conseguita entro l'anno scolastico 2021/2022 o il diploma magistrale.

Nelle comunità per minori, nel caso in cui non si riuscisse a reperire educatori in possesso delle lauree L19 e L/Snt2, si potrà procedere con l'assunzione di operatori socio-educativi con diploma professionale ed esperienza almeno triennale. L'unico vincolo imposto alle singole strutture è quello di non reperire unicamente educatori con tali caratteristiche.