A Milano e provincia si vive quasi al top. Di meglio si può trovare solo a Bolzano, che ancora una volta si conferma ai vertici per quanto riguarda laqualità della vita. A fare compagnia alle due province sul podio, in terza posizione c'è Trento, in una top ten del"Benessere"composta essenzialmente da centri del Nord e del Centro Italia (unica eccezione è la sarda Olbia-Tempio, sesta) e con le province di Lombardia e Toscana tra le più rappresentate.

A decretare – un po’ a sorpresa – la "quasi" vittoria della città metropolitana lombarda è l’edizione 2015 della ricerca sulla qualità della vita condotta da "Il Sole 24 Ore" su 110 province italiane (tra cui, da quest’anno, sono entrate anche le neo province di Barletta-Andria-Trani, Fermo e Monza Brianza).

Come si effettua la rilevazione?

Nella ricerca sono stati incrociati i dati di sei diverse aree tematiche (Tenore di vita, Affari e lavoro, Servizi Ambiente Salute, Popolazione, Ordine pubblico, Tempo libero) producendo così un totale di 36 indicatori di qualità della vita che hanno collocato Milano in seconda posizione in termini generali, soprattutto grazie agli indicatori del benessere (pensioni e Pil), dei servizi e delle opportunità di svago. L’ottima collocazione nella classifica della qualità scende quando si passa sul fronte della sicurezza e dell’ordine pubblico (parlano chiaro, ad esempio, i 953 scippi e borseggi per 1 milione di abitanti) e sale, invece, in prima posizione in Italia per l’indicatore "Tenore di Vita",come rivelano, ad esempio, i 719 euro pro capite di spesa per turismo all’estero.

La Capitale e gli altri centri

Il dualismo Roma-Milano, in termini di qualità della vita, vede perdere nettamente la capitale: Roma si colloca al 16esimo posto. Non a sorpresa, invece, si posizionano tra gli ultimissimi posti le province del Mezzogiorno (Vibo Valentia e Reggio Calabria penultima e ultima), mentre quelle più in "difficoltà" per il Centro e per il Nord Italia sono rispettivamente Frosinone (84esima) e Asti (75esima).

Milano capoluogo di "tristezza"

Malgrado il podio nella qualità della vita a livello complessivo, e per stipendio medio pro capitepiù elevato d'Italia (34.508 euro l'anno), Milano è la provincia italiana che registra il più basso livello di felicità percepita. A rivelarlo - come indicato da "Corriere.it" - sono i valori di felicità dichiarata scaturiti daiHappy,un indice social che cattura il buonumore o la tristezza dei messaggi postati dagli italiani su Twitter.

Una classifica, questa, purtroppo spesso direttamente proporzionale al benessere economico (ai vertici per tristezza, oltre al capoluogo lombardo, ci sono proprio Bolzano e poi Genova). Lecce, ad esempio, si colloca tra le ultime province per qualità della vita (105esima posizione nella classifica de "Il Sole 24 Ore") e per stipendio medio (106esimo posto con 23.029 euro annui) ma occupa una delle prime posizioni per valore di iHappy.