Si dice Jethro Tull,si legge Ian Anderson. O viceversa, se preferite. Sì, perché se c’è un gruppo che si è sempre identificato nel nome di un solo componente – una sorta di padre padrone della band – questi sono proprio i Jethro Tull. E sarà il vecchio Ian Anderson il protagonista del concerto in programma lunedì 18 luglio alla Villa Arconati di Bollate, alle porte di Milano, quando alternerà materiale tratto dai suoi album da solista con i capolavori di "Aqualung", "Stand Up", "Thick as a brick", entrati a pieno titolo nella storia del rock.

Un rock originale, a cavallo tra progressive, folk, blues e con anche qualche sfumatura classica.

Così come originale è lui, una sorta di menestrello medievale prestato al rock, un polistrumentista capace di leggendarie esibizioni con il flauto traverso (imparato da autodidatta), un frontman di grande impatto e notevole ironia. Come quando disse: "A differenza di altre rock band non abbiamo mai avuto groupie intorno a noi: eravamo considerati troppo brutti”. Ma anche un professionista scrupoloso: memorabili sono le sue scenate ai membri della band che osavano presentarsi in ritardo agli appuntamenti negli studi registrazione.

Ma il geniale Ian non è solo un musicista: da anni alterna la sua attività da rockstar con quella di allevatore di salmoni. E spesso si ritira nella pace dell’incantevole isola di Skye, in Scozia, dove il tempo sembra essersi fermato, e dove trova ispirazione e nuova energia per intraprendere i suoi tour in giro per il mondo.

Forse proprio su quell’isola verde e poco abitata si nasconde il segreto del suo successo, basato sulla capacità di sapersi proporre al di fuori delle mode, con una musica avulsa anche dalle perverse logiche commerciali.

E lunedì saranno in molti a voler ascoltare di nuovo, per l’ennesima volta, pezzi come “Locomotive breath”, “Aqualung”, “My God”, “Bourée”. Saranno in tanti ad ammirare quel menestrello che riesce nel miracolo di invecchiare con la logica del vecchio whisky, scozzese come lui: più il tempo passa e più diventa buono.