Il 2017 è stato un anno importante per tutto il rap italiano, che si è definitivamente consolidato come il genere musicale più ascoltato d'Italia. Per accorgersene basta dare una rapida occhiata alle classifiche musicali dell' anno appena concluso: non c'è storia, il rap made in Italy – nelle sue innumerevoli e variegate forme, che talvolta strizzano l'occhio al pop, mentre in altri casi rimangono strettamente legate agli stilemi e all'immaginario più classico dell' hip hop – ha vinto sotto ogni punto di vista.
L'anno d'oro del rap italiano
Nel 2017 c'è stato spazio per tutto: ha vinto il già consolidato pop-rap di Fedez e J-Ax, ed ha stravinto la trap e la freschezza di Sfera Ebbasta, Ghali, Izi, Tedua, Ernia, Rkomi e soci.
Ha vinto Fabri Fibra con il suo 'Fenomeno', un album corposo nel quale il rapper di Senigallia ha alternato episodi più 'commerciali' come 'Pamplona' e la title track 'Fenomeno', a pezzi pù intimi e personali come 'Stavo Pensando a Te'. Ha vinto Coez, con l'album 'Faccio un casino', un disco di difficile categorizzazione che in molti (non l'autore) hanno definito come 'Indie-rap', ha vinto l'ironia di Shade, tutt'ora in classifica con i singoli campioni di visualizzazioni su YouTube 'Bene ma non benissimo' e 'Irraggiungibile', ha vinto Salmo, che senza aver pubblicato neanche un album si è portato a casa ben 21 certificazioni della Fimi, ed ha realizzato con il singolo 'Perdonami' il nuovo record italiano di streaming in ventiquattro ore.
L'anno di platino di Guè Pequeno
Hanno vinto in tanti dunque, ma il vero dominatore del rap italiano nel 2017 è stato solo uno: Guè Pequeno. Per il rapper milanese il 2017 è stato un anno a dir poco intenso, iniziato sulla cresta dell'onda per il successo di Santeria – l'album realizzato con Marracash, pubblicato nel giugno del 2016 – segnato poi dallo scontro, durato mesi, e dalla successiva pace fatta con J Ax e Fedez, passando per l'ormai noto incidente hot su Instagram, che ha attirato la morbosa attenzione dei media generalisti.
Nel mezzo ci sono state ben 31 certificazioni della FIMI tra dischi d'oro e di platino – inclusi anche alcun tripli e doppi platini, che vengono considerati come una singola certificazione – ben 3 più di J-Ax e Fedez che si sono fermati a 28, soltanto Ghali è riuscito ad eguagliarlo.
Difficile che qualche rapper italiano riesca a replicare nel 2018 una performance simile, dato che da quest'anno il conteggio ufficiale per ottenere le certificazioni FIMI escluderà gli streaming gratuiti di Spotify, tenendo conto soltanto di quelli a pagamento.
In altre parole fare un disco di platino tornerà ad essere un'impresa tutt'altro che alla portata di tutti, sicuramente però sarà ancora alla portata del Golden Boy del rap italiano, che negli ultimi anni non si è fermato praticamente mai, e probabilmente ha già qualcosa in serbo per il 2018. Tutte le certificazioni di Guè Pequeno sono verificabili sul sito della FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana).