Sono passati 40 anni e poco più da quando una vettura rossa ha toccato per l'ultima volta l'asfalto del mitico circuito di Le Mans, sede della competizione endurance più antica e famosa del mondo. Ed è passato quasi mezzo secolo da quando Rindt e Gregory si imposero nella maratona francese alla guida di una Ferrari 250 LM del North American Racing Team, ultima vittoria di un Cavallino Rampante sul circuito della Sarthe. Sono passati tanti anni, tanti piloti, tante vetture e tante novità, ma quel rosso non si è più visto sfrecciare sul rettilineo dell'Hunaudières.

Adesso le cose potrebbero cambiare.

Già da diversi anni si vocifera di un interesse del team di Maranello a tornare in questa mitica competizione. Quanto ci fosse di reale probabilmente non lo sapremo mai, visto che la voglia dei fan della marca italiana di rivedere una Ferrari a Le Mans è spesso sfociata nella creazione di notizie false. Ora però è diverso. Già in estate il team principal del team di F1, Stefano Domenicali, aveva dichiarato: "Il nuovo motore turbo che sarà introdotto in F1 il prossimo anno potrebbe permettere progetti interessanti. Ma al momento non posso dire di più." Al che, secondo molti, sarebbe arrivato un annuncio ufficiale già alla fine di quest'anno. Ormai ci siamo, il nuovo anno è alle porte e che novità ci sono?

Notevoli!

Dopo la vittoria di Gimmi Bruni alla 6 Ore del Bahrein che ha portato alla casa del Cavallino l'ennesimo titolo mondiale (seppur in classe GTE-PRO), Stefano Colella, direttore delle attività sportive Ferrari extra-F1, si è lasciato sfuggire le seguenti, importanti dichiarazioni: "Non è strano che la Ferrari guardi con attenzione all'esterno del circus iridato, anche se adesso è la nostra principale attenzione e questo non ci permette di gettarci seriamente in altri progetti.

Non è possibile dire al momento se saremo impegnati o meno con un prototipo di classe LMP1".

Molto importante quello che ha aggiunto successivamente, cioè che se il team italiano dovesse tornare nel mondiale endurance lo farebbe con una vettura propria e non come motorista. Il che significa una sfida tra Audi, Toyota, Porsche, Nissan (?) e Ferrari, cosa che farebbe immediatamente tornare in salute la categoria LMP1, frustrata da continui cambi regolamentari e abbandoni.

Ma cosa c'è di concreto in queste parole? Cosa è cambiato rispetto al passato, tanto da rendere possibile questo ritorno al passato? Probabilmente, con una piccola analisi, si possono rintracciare tre motivazioni plausibili: il ritorno a Le Mans di una storica antagonista del Cavallino quale è la Porsche già dal prossimo anno; la riduzione di prove aerodinamiche e in CFD, per la riduzione dei costi, operata nel circus iridato, e quindi la possibilità di impegnarsi altrove con questo settore; ma soprattutto, la possibile compatibilità tra il motore V6 turbo utilizzato in F1 a partire dal prossimo anno e i tipi di propulsori utilizzati nel mondiale endurance nel prossimo futuro.

A questo proposito, torna in risalto il video amatoriale di qualche giorno fa che riprende una strana vettura sperimentale aggirarsi furtiva sull'asfalto di Fiorano, con a bordo un motore sicuramente non aspirato.

Si sono fatte svariate ipotesi al riguardo: test per il propulsore destinato alla F1 o alla California turbo prevista per il prossimo anno, prime prove della versione XX della LaFerrari e addirittura un test segreto per riportare nel mondo dei "grandi" la mitica Maserati MC12 (effettivamente, la forma della vettura è molto simile). Ma prende anche piede la possibilità che fosse un test per una vettura sperimentale destinata alla categoria LMP1. Il corpo vettura infatti, con il musetto corto, l'airscope sopra il basso abitacolo e la lunga coda ricorda proprio un prototipo di Le Mans, seppur molto grezzo.

Insomma, ci sono tutti i segnali per rivedere quel bagliore rosso che manca da decenni sui saliscendi del circuito della Sarthe. E, nel caso, ci sono anche tutte le premesse per continuare la striscia di vittorie interrotta a 9 a causa del ritiro del 1973.