Si può avere un emotivo legame affettivo con i motori termici, con l'idea della potenza sviluppata dai pistoni del proprio motore ed all'idea che un motore debba per forza fare rumore (e chi possiede una Ferrari questo lo sa bene); e consequenzialmente decidere che le vetture alimentate elettricamente non siano un granchè. Poi ci si trova difronte alla Tesla Model S ed in un solo istante rivoluziona le proprie prospettive.
Appena seduti a bordo si capisce il potenziale della macchina, si percepisce un'aria particolare: i comandi fisici sono ridotti per numero di comandi (sparisce persino il comando start, sostituito da un sensore nel sedile del conducente).
Ogni funzione è gestita dall'enorme tablet piazzato sulla console, 17 pollici ti tecnologia che racchiudono tutte le funzioni ed in marcia mostra i grandi classici della dotazione come navigatore e retrocamera.
Di difetti della Tesla Model S, se cosi vogliamo definirli, ne troviamo legati all'ingenuità di progettazione, basti pensare alle operazioni normalmente semplici come aprire le porte o accendere i retronebbia che non sono immediate, bisogna navigare attraverso i menù della superficie liscia dello schermo quale non permette nemmeno di aiutarsi con il tatto. Così il risultato è un aumento della disattenzione alla guida, dovendo distogliere lo sguardo dalla strada.
Analizzando le prestazioni si resta, invece, entusiasti del risultato davvero strepitoso, ottenuti con una autonomia interessantissima ed attestabile sui 350 chilometri con una ricarica o, meglio, 4 km per kw.
Ovviamente la cosa si relaziona allo stile di guida, tant'è che basta pigiare a fondo per tramutare la Tesla Model S in una vera supercar avvalendosi di una risposta all'acceleratore praticamente istantanea (non c'è da fare i conti con il ritardo di risposta del turbo, lo scalare marcia, l'aspirazione sportiva o qual si voglia altro tipico comportamento di un motore a pistoni alimentato da carburanti fossili).
La ripresa è impressionante, si può parlare davvero di un calcio nella schiena. E pure il telaio va proprio bene. Nella versione recensita i Newtonmetri sono 600 ma talmente pronti nello scaricarsi a terra che è meglio avvisare prima i passeggeri prima di chiedere tutto al motore, a meno che non vogliate essere insultati profondamente vista l'irruenza della spinta del motore.
Un'immediatezza degna da Bugatti Veyron (che però deve fronteggiare il ritardo di risposta dei 4 turbocompressori). Il bello dell' insieme di prestazioni è l'assoluto silenzio nella quale si muove il veicolo. I freni sono potenti e lineari ma si usano poco, qui il motore garantisce un cospicuo rallentamento lasciando solo il pedale. Evolute le batterie, sono più di 8000, prodotte dalla Panasonic, ed hanno le dimensioni di pile stilo. Sulla trasmissione nulla da dire, il cambio la Tesla non ce l'ha proprio, tra il motore e le ruote c'è solo una riduzione intermedia di 9,73:1. Volante leggero. Insomma, non costa troppo, da 72.600 a quasi 100.000 euro, e potendo rappresenta sicuramente un acquisto eccellente.