Quella del bollo sulle auto storiche è divenuta, in questo inizio di 2015, una delle questioni più spinose e ingarbugliate, che hanno riguardato il nostro paese. La vicenda parte da lontano, esattamente con l'approvazione dell'ultima legge di stabilità avvenuta lo scorso mese di dicembre. In essa era contenuta una norma , voluta dal governo, che metteva fine all'agevolazione prevista per le auto dai 20 anni in su, che fino allo scorso anno non dovevano pagare il bollo. Con la nuova normativa invece l'esenzione rimane solo per le auto dai 30 anni in su.

Questo ovviamente ha causato il malcontento dei possessori di auto storiche, che hanno minacciato in massa di vendere o rottamare le proprie vetture.

Bollo Auto Storiche: facciamo il punto della situazione

I rappresentanti del settore hanno lanciato l'allarme su eventuali danni che dalla situazione possono derivare con perdite di svariati miliardi. Soprattutto tra coloro che vivono del restauro o della vendita di queste automobili. Basti pensare ai carrozzieri, ai meccanici o ai piccoli artigiani costretti a tagliare posti di lavoro nel caso di riduzione del numero delle auto d'epoca. Proprio per questo motivo nei mesi scorsi numerose regioni erano intervenute disattendendo quanto deciso dal governo.

Questo in quanto convinte che essendo un tributo regionale la decisione finale spettasse proprio a loro. La situazione ovviamente è subito sfociata in un gran caos, con regioni che si adeguavano a quanto voluto dal governo centrale e altre come ad esempio Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna decidevano di andare contro la volontà dello Stato.

La questione a lungo ha destato polemiche e confusione, tanto che alla fine è dovuto intervenire il governo attraverso il Ministero dei Trasporti, con una nota che ha messo fine alle incertezze. Infatti in essa il Ministero precisa che tutte le leggi regionali nate in contrasto a quella dello Stato andavano abolite e il bollo per il 2015 va quindi pagato.

Questo perchè il bollo è un tributo regionale derivato dallo Stato, dunque le regioni non possono decidere di testa propria. Tuttavia le ultime notizie sono positive e dicono che forse il prossimo anno potrebbe tornare l'esenzione. Se vuoi rimanere aggiornato sui miei articoli o su questo argomento, clicca sul bottone "Segui" vicino al mio nome ad inizio articolo.