Non è di certo la più recente del progetto Yamaha Yard Built e di lei si era chiacchierato parecchio quando fu presentata; lo schema è semplice e questa meraviglia ne sembra il risultato meglio riuscito. Comprare uno Yamaha XJR 1300, acquistare il kit messo a disposizione e “senza tagli o saldature” sostituire le varie parti della Moto così da ottenerne un’altra. E se si vuole tornare indietro, nulla di più facile, si smonta tutto e si riparte con i componenti originali. Se tutto questo non vi convince, basta guardare il risultato nel video preparato da Yamaha in collaborazione con il garage Numbnuts Motorcycles.

Sì, perché Yamaha ci ha visto lungo e ha collaborato solo con la crema dei migliori garage del mondo per costruire i vari kit sostitutivi, come con Shinya Kimura.

Una razza di cavalli

Prima di andare all’aspetto ciclistico ed estetico, qualche cenno alla storia che ha ispirato questa motocicletta è d’obbligo, anche se i troppi dettagli non fanno bene alle leggende. Così si scopre che in Argentina viveva un pilota di origine italiana, dicono si chiamasse Scandroglio. Dicono che si costruì una macchina, una sola, e che montò un motore FIAT sulla sua creatura. Il motore Fiat proveniva da un aereo e la macchina raggiunse i 240 km/h – inimmaginabili per l’epoca in cui Scandroglio guidava… era il 1917.

Dopodichè il nulla: della macchina si perse ogni traccia. Una cosa sola rimase, il nome. Botafogo era una razza di cavalli e il suo unico faro centrale parse azzeccato al pilota.

Il ritorno di Botafogo

Il colore verde acqua è il primo richiamo ad un passato oramai lontano e di cui si occupato Gannet Design. I dettagli che la caratterizzano dal punto di vista ciclistico sono numerosi e ben curati: il contagiri Stack ST200 come si addice alle vere moto da gara.

Poi ci sono gli ammortizzatori Ohlins invertiti, per la forcella si è ricorsi a quella di una R1, gli pneumatici se non proprio dal mondo delle corse, quanto meno ci somigliano molto e sono Pirelli Phantom Sport.

Come si nota dal video, dove compaiono Roderick Seibert, l’olandese dell’officina Numbnuts Motorcycle e l’onnipresente Shun Miayzawa (Yamaha Sport Heritage product manager), la Botafogo non è solo fumo: il motore spinge forte e le due marmitte non nascondono nulla.

A distribuire i cavalli alla ruota posteriore una catena racing, la RAK 520. Chiaravalli è la firma che garantisce corona e pignone. Da aggiungere resta poco e il video, girato ad hoc dal team Yamaha Yard Built, permette di viaggiare subito con la mente.