Nulla di nuovo sotto il sole. Nulla se nell’ultimo periodo si è seguito il progetto Yamaha Yard Built. Andando sul sito ufficiale Yamaha sono presenti una sfilza di modelli ognuno diverso dall’altro e che hanno poco a che fare con le Moto di serie. L’idea che ha ispirato i giapponesi di Iwata, seguendo la tendenza degli ultimi anni, è quella di affidare a dei “bike maker” di fama mondiale la preparazione di un kit afetrmarket per trasformare una Yamaha di serie in una racer con un carattere distinto dalla massa.
Shinya Kimura e il suo metallo
Tra i vari bike maker chiamati in causa, il giapponese Shinya Kimura si distingue per la sue linee senza tempo che ricava dal suo massiccio uso dell’alluminio battuto a mano.
Ma prima di ogni altra cosa, Shinya Kimura è stato un pilota di motociclette su pista e questa sua “Faster Sons” lo ricorda chiaramente. Quindi ciclistica, frenata e bilanciamento della moto hanno indirizzato le forme della figlia veloce di Shinya. Che l’estetica poi sia superba e richiami la storica Yamaha XS 650 del 1970 c’era da aspettarselo da un maestro come Mr. Kimura.
C’era una volta un a MT-07 da cui nacque una figlia
Solo guardando il video – made in Yard Built – che accompagna la Faster Sons, s’intuisce che la moto nascosta dai ricordi di Shinya e da suo metallo è una Yamaha MT-07. Ma la prima motocicletta che appare – e che ruba la scena al resto – non poteva che essere la XS 650 da cui nasce tutto.
Del suo verde acceso rimane qualcosa nella nuova nata. Ci sono poi gli aerei di inizio 900 e le loro lamiere. Ancora i ricordi del piccolo Shinya e tutto prende forma.
Il dettaglio più azzeccato? Il nome - era già successo con la Botafogo-N. Faster Sons, letteralmente “Figli/e più veloci” rimanda all’idea stessa di café racer.
Prima che ci fosse il delirio dei media o che le cose si facessero troppo per moda, le café racer mascevano dall’esigenza di rendere più maneggevoli, più veloci le moto di serie da cui derivavano. Facendo nascere dei figli che dovevano essere più veloci dei loro padri.