Dal mercato auto arrivano segnali ambigui per Maserati, che in alcuni mercati cresce in altri perde terreno. Questo in attesa del nuovo Suv Maserati Levante, con cui la storica casa del Tridente dovrebbe far partire la propria riscossa, dopo anni difficili caratterizzati da un calo nelle vendite non indifferente. La produzione del Suv dovrebbe avere inizio prossimamente presso gli stabilimenti di Mirafiori per l'occasione rimodernati. La sua presentazione ufficiale invece dovrebbe arrivare nel corso del prossimo Salone auto di Ginevrain marzo. Si tratta di una vettura molto attesa e che potrebbe far fare il decisivo salto di qualità alla casa italiana che ha come obiettivo quello di raggiungere nel 2016 le 75 mila immatricolazioni.

Nelle vendite situazione stazionaria

Nel frattempo i dirigenti della casa italiana valutano i dati di vendita del mese di settembre, i quali evidenziano come la situazione per Maserati sia tutto sommato stazionaria. A differenza di altre case facenti parte di FIAT Chrysler, che crescono nelle immatricolazioni in maniera vertiginosa, come ad esempio Jeep ma anche la stessa Fiat, la casa del Tridente vive una fase di transizione al pari di quello che sta avvenendo anche con Alfa Romeo, che è in attesa del lancio sul mercato della nuova berlina di segmento 'D'Alfa Romeo Giulia. Le vendite di settembre evidenziano un calo sul mercato americano che dopo l'entusiasmo iniziale mostrato nei confronti dei nuovi modelli Ghibli e Quattroporte adesso tira un po i remi in barca.

Maserati male negli Usa a settembre

Negli Usa infatti Maserati nello scorso mese di settembre ha fatto registrare un dato negativo, con una perdita dell'8,2% rispetto a quanto fatto segnare nello stesso mese del 2014. Il calo probabilmente è dovuto ad un calo della pubblicità sulle nuove vetture rispetto quanto accaduto nell'anno precedente e al mancato aggiornamento tecnologico.

Per quanto riguarda gli altri mercati occorre segnalare come le cose per Maserati vadano bene in Europa dove è cresciuta nei primi 9 mesi del 2015 del 2%. Stazionaria invece la situazione in Cina, altro mercato considerato come fondamentale.