Non è affatto vero che di racer così non se n'erano mai viste, il giapponeseShinya Kinuralo fà da anni – eccezion fatta che il giapponese lavora tanto anche sulla meccanica. Pannelli d’alluminio forgiati a mano uno per uno. Niente tagli o spigoli nelle linee. Si ha la netta impressione di aver a che fare con un esemplare da corsa anni '70. Le caratteristiche tecniche di questa café racer le riportiamo di seguito: i cerchi anteriori sono da 17 e in allumino, quelli posteriori da 17 in nero anodizzato; freni anteriori: Dual Brembo con pinze a quattro pistoni; freni posteriori: Brembo monodisco; gomme: Michelins da 17; forcella: USD da 46 mm proveniente dalla BMW RnineT; fari anteriori e posteriori in allumino realizzati a mano da High Octane.
Chiariti questi "dettagli" -varie in qualche caso persino artigianali - è possibile discutere di questa motocicletta. Alcune delle sue forme - o forse l'uso dell'alluminio - ricordano la Husqvarna 701 Vitpilen.
L’officina è dei Paesi Bassi e si chiama High Octane. Il suo designer, Jeffry Sol, ha preso come base una BMW RnineT nuova di zecca. Il filo conduttore che ha guidato il disegno della BMW HPnineT – questo il nome nella sua seconda vita - sono state le corse sui laghi salati e il mondo delle corse, da cui l’alluminio nudo della carrozzeria. Sei mesi dopo il lavoro finiva e nasceva lei.
Carrozzeria artigianale
Poco o nulla è stato toccato nel motore o in altre parti che non riguardano la carrozzeria.
Solo i filtri dell’aria e lo scarico sono stati modificati. Il terminale dello scarico è stato inglobato nel codone della motocicletta e proietta verso l’alto. Soluzione già nota, ma di sicuro effetto, anche considerando com’è stato incastonato il terminale. Tutto pulito. Nulla da aggiungere, nulla da togliere. Il sellino, spaccato in due e di un color marroncino/vinaccio, è un altro dei dettagli che spiegano questa Moto.
Niente eccessi. Pura forma, essenza della moto. E poi c’è il cupolino e la luce anteriore. Che dire? Non a caso, il maggior lavoro, in termini di tempo, è stato speso sull’anteriore. Asimmetrico e ammiccante. L’alluminio, poi, rende tutto così sofisticato e allo stesso tempo reale e vivo. Sembra di sentirle le compagne in pista, mentre sta aspettando di scendere per il giro più veloce.
Non è in vendita
Pur essendo già apparsa su qualche sito specializzato – oltre che sulla pagina ufficiale dell’officina – l’esordio in società per la BMW HPnineT è avvenuto al Salone Mondiale della Moto, l’Eicma di Milano. In un momento in cui le café racer hanno catalizzato il mondo delle due ruote – come parso evidente anche all’Eicma – riuscire a rapire sguardi e desideri di tutti non è cosa di poco conto. Eppure di rivali ce n’erano e dal fascino malizioso, come la Project 156 di Galaxy Custom. Casa quest'ultima con la pretesa di entrare di forza nel mondo delle moto. Storia diversa per la BMW HPnineT. Nessun listino, nessun kit. Solo un esercizio di stile. Se qualcosa verrà bisognerà attendere e parecchio