Dopo l'uscita sul mercato di Alfa Romeo Giulia e del primo Suv del Biscione, i futuri piani di sviluppo della gloriosa casa automobilistica di Arese potrebbero essere completamente stravolti. Queste almeno sono le anticipazioni di quello che potrebbe avvenire il prossimo 27 gennaio 2016. Quel giorno infatti il Ceo di Fca parlerà davanti al Consiglio D'Amministrazione del gruppo italo americano, svelando quelle che saranno le novità relative al piano industriale di Alfa Romeo, concernente il suo rilancio nel segmento premium del mercato auto. A quanto pare l'arrivo della Giulia in concessionaria si verificherà tra aprile e maggio.
Il primo Suv del Biscione invece potrebbe arrivare in concessionaria subito dopo il Salone auto di Ginevra edizione 2017.
La produzione cala a 250 mila unità?
Un'altra importante novità che potrebbe essere annunciata il prossimo 27 gennaio 2016 da Sergio Marchionne, è quella relativa ad una possibile riduzione del numero delle auto prodotte dalla casa del Biscione, che passerebbero da 400 mila preventivate inizialmente a circa 250 mila. Nelle intenzioni dell'amministratore delegato c'è anche l'obiettivodi ridurre i numeri dei veicoli prodotti, ma aumentare la redditività del marchio. Questo, tradotto in parole povere, vuol dire meno automobili vendute, ma con un guadagno maggiore. Quindi più spazio alle vetture di classe più elevata, che costando di più porteranno anche maggiori profitti alla casa di Arese.
Gli analisti prevedono che a fronte di questo cambiamento l'utile del gruppo italo americano potrebbe salire a 1,4 miliardi di euro.
Meno vetture ma più remunerative
'Meno vetture ma più remunerative' sarà dunque il nuovo motto della gloriosa casa automobilistica del Biscione nei prossimi anni. Questo dovrebbe essere il pensiero che Marchionne esprimerà dinanzi al consiglio d'amministrazione di FIAT Chrysler Automobiles che si svolgerà a Londraa fine mese.
Per il resto ci si aspetta anche qualche cambiamento nell'ordine di arrivo delle nuove vetture e infatti vi potrebbe essere un anticipo per quelle considerate maggiormente spendibili per il mercato europeo, che attualmente gode di ottima salute a differenza di quelli dell'Asia e degli Usa.