E’ in arrivo un aumento del bollo auto, ma non per tutti. La stangata, infatti, dovrebbe colpire solo i proprietari delle auto più vecchie e quindi più inquinanti.
L’ipotesi viene dal ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che ne ha parlato a margine della sua partecipazione al Festival dell’Energia in corso di svolgimento a Milano. “E’ opportuno pensare ad un sistema”, ha affermato il ministro, “che lavori sul rapporto tra tassazione e rinnovamento del parco auto in maniera più accelerata”.
Bollo auto, si paga di più se l’auto è più vecchia: la novità in arrivo
La novità della rimodulazione degli importi del bollo auto in base alla data di immatricolazione e non più in base alla cilindrata, risponde all’esigenza di rinnovare il parco auto che vede circolare in Italia il 44 per cento di autovetture Euro 3. Quello dell’età media del parco circolante sembra essere un vero e proprio cruccio del ministro Calenda che già recentemente aveva avuto modo di definire, nel corso di un’audizione alla Camera, la situazione italiana “disastrosa”.
Un convincimento che, però, sembra essere smentito dai recenti dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente che vede l’Italia nella parte alta della speciale classifica di vecchiaia del parco auto circolante.
Nel nostro paese, infatti, l’età media delle auto è di 7,54 anni, ben inferiore alla media europea di 9,73 anni. L’età si abbassa ulteriormente se si prendono in considerazione le auto alimentate con motori diesel per le quali si scende a 5,57 anni in media.
Tariffa bollo auto in base all’età dell’auto: l’esempio della Gran Bretagna
Con l’ipotesi allo studio di stabilire l’importo del bollo auto in base all’età del veicolo, sembra tramontare definitivamente la stagione degli incentivi alla rottamazione che, negli anni passati, ha fatto la fortuna dei costruttori e che lo stesso ministro ha definito “costosissimo” nel corso del suo intervento.
Viene così rilanciata l’idea che fu già proposta senza successo nel 2006 dall’allora ministro per l’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, che intendeva calcolare la tassa di possesso in base alle emissioni nocive delle auto e non più in base ai cavalli fiscali.
Ora ci prova il ministro Calenda e non si tratta di una novità in ambito europeo dal momento che già la Gran Bretagna si è avviata su questa strada introducendo il Vehicle Excise Duty, un sistema che prevede l’esenzione del bollo per le auto a emissioni zero ed una tassazione variabile in base al livello di emissioni inquinanti dell’auto.
L’argomento sarà, molto probabilmente, affrontato dal nuovo governo che dovrà anche pensare a correttivi per evitare che la stangata sul bollo auto ricada sugli automobilisti meno abbienti che non hanno la possibilità di acquistare un’auto nuova e, quindi, meno inquinante.