Da ieri pomeriggio lo scettro dell'auto stradale di serie (se si può definire di serie un' auto prodotta in soli 25 esemplari) più veloce del mondo è adesso detenuto dalla Koenigsegg Agera Rs che, con i suoi 447,2 km/h (277,9 miglia orarie) demolisce il precedente record del 2010 della Bugatti Veyron SS di 430,9 km/h (267,8 miglia orarie). Record ottenuto in territorio americano, più precisamente sulla strada che collega Las Vegas e Parahump (in pieno deserto del Nevada), strada pubblica chiusa alla circolazione per un tratto di quasi 18 km. La scelta di questa strada sembra inoltre lanciare un guanto di sfida alla americana Hennessey, la quale, esattamente nella stessa settimana ha presentato al pubblico la sua nuova vettura, denominata F5.
Hennessey che oltretutto ha affermato in totale tranquillità di poter raggiungere le 300 miglia orarie (o 482 km/h)
Koenigsegg che meno di un mese fa (sempre con la medesima automobile) aveva risposto al record nello 0-400-0 (ovvero accelerare da 0 a 400 il più velocemente possibile per poi frenare altrettanto velocemente fino a 0) precedentemente stabilito dalla Bugatti con la sua nuova vettura, la Chiron (guidata eccezionalmente per il test dall'ex F1 Juan Pablo Montoya), riuscendoci in 36,44 secondi contro i 41,96 delle francese.
Ma come si raggiungono prestazioni simili?
L'auto in questione ha un propulsore 5.0 V8 bi-turbo (posizionato longitudinalmente) con 1.360 cv e 1.371 Nm di coppia (sufficiente a spostare un aereo, tanto per capirci).
Motore abbinato a una scocca totalmente realizzata in diversi tipi di fibra di carbonio (per contenere il peso e donare la rigidità necessaria), accorgimenti che fermano l' ago della bilancia a soli 1.305 kg. Ma cos'è la potenza senza il controllo? Infatti questo modello ha un pacchetto aerodinamico molto complesso, sia all'anteriore che al posteriore, volto a creare la deportanza necessaria a rendere l'automobile stabile alle altissime velocità senza che sbandi ed esca di strada.
Modalità di esecuzione secondo il Guinness dei primati
Il regolamento per questo tipo di eventi stabilisce che non conta la sola velocità massima raggiunta in una singola tornata, ma la media delle velocità massime raggiunte in due tornate (in sostanza il classico avanti e indietro). Analizzando le singole tornate si scopre però che nel secondo viaggio l'auto della casa di Angelholm aveva raggiunto addirittura i 468 km/h (291 miglia orarie), battendo anche in questo caso i risultati ottenuti da Hennessey (435 km/h) e Bugatti (431 km/h).