Come si muove il mercato della mobilità elettrica? E' il quesito che Alessandro Giubilo, di Flexy Energy, società che si occupa di distribuzione, progettazione e realizzazione di sistemi basati sull'utilizzo delle energie rinnovabili, ha aperto nella mattinata del 22 luglio, giornata conclusiva di Ecofuturo 2018, festival sulle tecnologie ecocompatibili iniziato il 18 luglio al Green Energy Park "Fenice" di Padova. L'epilogo dei dati relativi alla domanda ed offerta nel settore in Italia mostra che a fine 2017 sono state vendute 1900 auto elettriche corrispondenti allo 0,1% delle quote di mercato, a fronte dell'1% della media europea, dell'1,7% di Usa e del 2,6% della Cina.
Il mercato nazionale, però, nonostante una postazione da "Cenerentola", è in rapida espansione, anche se, risentirebbe di una certa inerzia dovuta alla compresenza di aree d'interesse forti, come quella degli idrocarburi. "Eni - ha commentato Giubilo - è una partecipata statale ed è un indicatore importante il fatto che Enel oggi è il primo operatore di energia verde nel mondo, ma non in Italia. Una ragione ci sarà, ma la direzione del cambiamento verso l'elettrico appare inarrestabile". Doveroso è stato anche il riferimento a Sergio Marchionne ed il riconoscimento delle sue capacità manageriali. "Mi dispiace molto per quanto sta accadendo - ha dichiarato Giubilo - ma lo stesso Amministratore di Fiat Chrysler ha lasciato un piano di completa elettrificazione della gamma Fiat".
In Italia 'Ibrido' è bello
Le preferenze degli italiani vanno all'Ibrido-Toyota, modello di auto che mette insieme benzina ed elettrico. Sempre a fine anno scorso sono state vendute 66.000 autovetture con queste caratteristiche corrispondenti alla percentuale del 3,39% della fetta di mercato. Più critico Giubilo che spiega il successo con la massiccia ondata pubblicitaria messa in campo in Italia dalla multinazionale giapponese.
"Non è vero - ha affermato - che con l'ibrido il 50% della marcia sia elettrico, mentre è certa una minore usura dei freni ed il fatto che l'energia della frenata è riutilizzata per il ricarico". Il predominio cinese nel mercato dell'elettrico avrebbe, inoltre, condotto all'accordo siglato da Angela Merkel circa un anno e mezzo fa e che prevede l'astensione della Cina dall'ingresso in Europa.
"Se, ad esempio, la cinese BYD sbarcasse in Europa - è stata la precisazione di Giubilo - verrebbero spazzate via le produttrici di auto fra i 7000 e i 25.000 euro. I cinesi attualmente sono presenti per bus, come a Torino, e per la ricarica delle case, ma non per le auto".
La portata innovativa del mercato dell'elettrico è dirompente e a fine 2018 l'Italia dovrebbe raggiungere lo 0,3% e l'Europa il 2% con picchi già consolidati in Norvegia. Crescenti sono anche i paradigmi della "casa passiva" che applica l'approvvigionamento energetico a dispositivi interni e non esterni all'abitazione (come caldaie e termosifoni) e questo prototipo abitativo potrebbe integrarsi con l'utilizzo dell'auto elettrica consentendo grossi risparmi.
"Abbiamo ideato la "wallbox"- ha concluso Giubilo - la "colonnina" intelligente che eroga energia in modo non fisso ma modulabile ai consumi domestici. Funziona con un adattatore di potenza che evita i "corti circuiti" e gli esuberi del fabbisogno potrebbero essere immessi per la ricarica delle auto elettriche".