Nessuno immaginava come sarebbe finita, neppure lo stesso Lukyanuk. Partiti da Fiuggi nella mattina di sabato 21 luglio, gli equipaggi iscritti all’edizione 2018 del Rally di Roma Capitale, sesta prova del Campionato Italiano Rally, devono affrontare nella seconda giornata sette prove speciali, tre da ripetere più la super stage: “PS Pico-Greci”, “PS Roccasecca”, “PS Santopadre” e la super stage di Pico. Sulla “PS2 Pico-Greci” si impone Simone Campedelli, navigato da Tania Canton sulla Ford Fiesta R5. Per lui un miglior tempo di 11’39”8, anche se venerdì lo si è visto in difficoltà per problemi alla vettura.
Dietro si inserisce Alexey Lukyanuk, russo e anche lui su Ford, e staccato di appena 1”4. Terzo è Gryazin, con la Skoda Fabia R5, a 6”6 dal vertice. Bella prestazione di Paolo Andreucci, reduce da un brutto incidente: partito primo con la 208 T16 ha chiuso la prima PS con lo stesso tempo della Fabia guidata da Giandomenico Basso, a 8”8 da Campedelli. Umberto Scandola, distante 14’’1 dalla testa della classifica tricolore, resta alle spalle degli avversari italiani con la Skoda.
Lotte al calor bianco
In questa battaglia senza esclusione di colpi si registrano le super prestazioni delle Fabia di Igram e Kreim e della Fiesta di Habaj, che volano davanti a tutti in lotta per la vittoria della classifica dell’Europeo.
Sfortunati i siciliani Marco Pollara e Giuseppe Princiotto, rallentati da una foratura alla 208. Le partenze vengono bloccate per l'uscita di strada di Monteiro, con la Fabia. Ripartono e subiscono un altro blocco per l'uscita di strada della 208 di Dominic Broz. Dal numero 35 in poi restano fermi al via della PS2. In trasferimento si ferma anche la Fabia di Luca Panzani, a causa della rottura della cinghia esterna.
Il pilota toscano e il suo navigatore Pinelli non ripartiranno neppure domenica, visto che in nessun caso raggiungerebbero il minimo di chilometraggio PS richiesto dal regolamento per prendere punti. Alle 11 e 35 si riparte e “vola” fuoristrada anche Rudy Michelini, con la Fabia.
L'armata russa
Sulla “PS3 Roccasecca-Colle San Magno” un problema al differenziale anteriore blocca le ambizioni di Scandola.
Balza al comando Lukyanuk. Dietro c’è il lettone Gryazin con alle note Fedorov sulla Fabia R5. Terzo posto per Basso, primo degli italiani davanti a Campedelli, ancora il più veloce del Cir e quarto assoluto in gara. La top ten della PS si completa con il polacco Grzyb, quinto davanti al leader Magalhaes, al britannico Ingram e al tedesco Kreim, tutti su Skoda. Nono tempo per Andreucci, navigato da David Castiglioni sul “Leone” di Peugeot Italia. Continua la prova di spessore di Damiano De Tommaso, sulla su 208 R2. Si fermano i francesi Laurent Pellier e Geoffrey Combe per uscita di strada della 208 R5. Ed finisce fuori strada anche l’austriaco Simon Wagner con Gerarld Winter sulla 208 R2. Prima della partenza della PS3 si ritira Marco Caldani, su Suzuki Swift R1B.
La lotta continua
Sulla PS4 “Santopadre - Arpino” è la pioggia a sorprendere gli equipaggi. Soprattutto sul tratto di partenza del tratto cronometrato. Si registra un principio d’incendio sulla vettura del lettone Gryazin. Lukyanuk e Campedelli impattano in un pari-tempo di 8’46”. Terza posizione per Basso, a 4”7. Quarto miglior tempo di Grzyb, seguito da Ingram. Ottava e nona piazza per “Ucci” e Pollara. Dopo la PS4 c’è Lkyanuk in testa con un vantaggio di 14”7 su Campedelli e 17''8 su Basso. Quarto Ingram, a 31”8. Sulla PS5 compaiono misteriose e grosse pietre in traiettoria. Diverse le vittime, molte delle quali riportano danni alle vetture, forature e per fortuna nessuna conseguenza fisica.
Tra questi: Ingram, Ahlin, Nordgren, Yates, Basso, Campedelli Abaj. C’è anche un principio d’incendio sull’auto di Remennik. Paulo Nobre finisce in una scarpata ma ci esce ed arriva a fine prova. Si chiude nel segno di Lukyanuk, Gryazin e Andreucci.
Si ritira Campedelli
Sulla PS6 Roccasecca, la sfortuna è sempre più cieca e colpisce per l’ennesima volta Campedelli: fora, perde un’infinità di tempo e poi deve ritirarsi perché non ha più pneumatici. I rally sono anche questo. Andreucci agguanta la classifica del Cir con 24”5 su Campedelli, ma Basso, che è davanti ad Andreucci, gli porta via i punti della prima piazza. Alonso fora e si ritira. L’asfalto è viscido, molti piloti non hanno esperienza sul bagnato.
Di conseguenza, la sesta prova rappresenta la classica “prova del 9”. Se l’aggiudica Basso-Lucca con un tempone di 8'27”0. Alle spalle ci sono i coriacei Magalhaes-Magalhaes, Grzyb-Wrobel, Kreim-Frank, Ingram-Whittock, Lukyanuk-Arnautov, Gryazin-Fedorov, Pollara-Princiotto, Antonio Rusce e Sauro Farnocchia e finalmente Andreucci-Castiglioni. Si arriva alla settima PS con in testa alla gara Lukyanuk. Secondo è Basso, terzo Andreucci, poi Grzyb e Kreim. Sulla ripetizione della “Santo Padre” si registra la nuova affermazione di Basso, con alle spalle Kreim, Grzyb, Rusce, Andrea Crugnola, Pollara. Nono è Giacomo Scattolin e undicesimo “Ucci”, che scivola in quinta posizione nella generale di gara.
Lukyanuk chiude in testa
Si arriva a fine giornata. C’è la super stage di Pico. Si parte alle 20 e 38, invece che alle 19 e 15. Nelle prime battute la PS viene fermata perché la vettura di Gryazin è bloccata con il cambio in panne. Dopo l’intervento del carroattrezzi si riparte. Vince Magalhaes, secondo è Avcioglu, terzo si piazza Kreim, seguito da Ingram, Basso, un rinvigorito Andreucci, Grzyb e Pollara. Lukyanuk è nono e Yates chiude la top ten assoluta. Gli equipaggi vanno a riposo e i team riprendono a lavorare in vista della terza e ultima giornata di gara, domenica 22 luglio, con in testa alla generale Lukyanuk, in posizione d’onore Basso a 15”8, poi Kreim a 40”4, Grzyb a 41”8, Andreucci a 48”0, Magalhaes a 1’11”9, Nordgren a 1’25”7 e Ingram a 2’06”5. I primi dieci piloti prioritari Fia della classifica generale partono per l’ultima frazione di gara ad ordine inverso rispetto a questa classifica.