Il top manager del costruttore automobilistico Renault-Nissan, Carlos Ghosn, è stato arrestato domenica 18 novembre a Tokyo, Giappone. La notizia sta facendo il giro del mondo, perché potrebbe destabilizzare i vertici del gruppo franco-nipponico, primo al mondo davanti a Volkswagen, se si considerano anche i veicoli commerciali.

Sull'imprenditore brasiliano non pendono soltanto le accuse mosse dai magistrati, ma anche quelle lanciate da Nissan che, in seguito ad una serie di indagini interne, avrebbe accertato delle dichiarazioni dei redditi fallaci e altre sottrazioni di capitale fino ad arrivare a centinaia di milioni di yen.

Carlos Ghosn, dunque, è finito in manette, mentre Greg Kelly, un altro top manager dell'azienda, sarebbe sospettato di condotta illecita.

Renault e Nissan, andamento titoli e mercato sconfortanti

I titoli di Renault e Nissan sono ora in forte sofferenza sul mercato azionario. Le perdite nelle Borse europee sono state persino a doppia cifra nella mattinata di lunedì, mentre nel pomeriggio il titolo Renault è riuscito a ripiegare fino al -6%. Tutto ciò è legato ad un futuro quantomai incerto che ora si prospetta per il gruppo franco-giapponese, poiché l'azienda nipponica ha già annunciato il licenziamento di Ghosn. Questi, indubbiamente, negli ultimi anni ha avuto una forte influenza sulla crescita delle due case automobilistiche.

Dal 2001, infatti, è approdato alla guida della Nissan, mentre dal 2006 ha gestito in prima persona la fusione con Renault, diventando indiscusso leader di un gruppo forte soprattutto in Europa e in Asia. A partire dal 2017, inoltre, è stato artefice dell'acquisizione di quote di minoranza della Mitsubishi, gettando le basi per ulteriori e più ampie sinergie industriali.

Per Renault e Nissan si tratta, ora, di andare avanti compiendo una rivoluzione al vertice. Una situazione non facile perché, oltre ai problemi d'immagine e finanziari legati a questa vicenda, ci sono dati di mercato non troppo lusinghieri. Ad ottobre 2018, infatti, Renault Group ha venduto in Europa 105.519 veicoli, accusando un calo del -14,9% rispetto all'anno precedente.

Per fare un esempio, nello stesso mese i rivali di PSA hanno perso solo lo 0,7%.

Ancora peggiore l'andamento di Nissan in Europa, con 26.443 auto vendute e un calo del -28,8%. I programmi di crescita del gruppo puntavano tutto sulle strategie di Carlos Ghosn, che voleva integrare maggiormente piattaforme, motori e altre componenti dei modelli Renault e Nissan, secondo un programma sinergico che aveva una scadenza fissata al 2022. Piani che, in assenza del manager di origini brasiliane, potrebbero prendere strade nuove e inattese.