Il numero delle compravendite nel settore immobiliare torna a crescere nel primo trimestre del 2014. La segnalazione arriva dall'Osservatorio immobiliare dell'Agenzia delle Entrate. Si tratta del primo trimestre con segno positivo dopo due anni di crisi, anche se la variazione è modesta, +1,6%.

Crescono residenziale (+4,1%) e commerciale (+4,7%), mentre continuano a scendere gli altri settori con il terziario a -10,3% e un contenuto -0,8% del produttivo. La variazione tendenziale positiva nelle compravendita di abitazioni sarebbe dovuta all'entrata in vigore dal primo gennaio 2014 del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale applicabile ai trasferimenti immobiliari, disciplina normalmente più vantaggiosa.

Anche la concessione di mutui alle famiglie per l'acquisto di abitazioni fa segnare segnali di miglioramento. Secondo quanto riportato da Bankintalia aumenta infatti la percentuale di banche che riportano un diffuso allentamento dei criteri di concessione per i mutui alla clientela dimostrandosi meno esigenti e selettive rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Il mercato dei mutui era rimasto da tempo bloccato per il timore che i valori immobiliari degli immobili ipotecati come garanzie potessero crollare e non assicurare più gli adeguati margini sul credito concesso.

La situazione sembra adesso sbloccarsi; il timore bancario e la percezione del rischio sull'ulteriore crollo dei valori immobiliari appare attenuarsi.

Ma la maggior propensione delle banche a concedere mutui non è legata alla percezione di una ripresa del mercato immobiliare, quanto a una diversa strategia nell'erogazione del credito che privilegia coloro che sono in grado di anticipare buona parte del valore dell'immobile. Insomma, è definitivamente chiusa l'epoca dei "mutui facili" con finanziamenti anche al 100%. Oggi, per avere un finanziamenti ai tassi convenienti in corso, le banche concedono fino al 70% del valore dell'immobile con garanzie di reddito di almeno tre volte il valore della rata mensile.