Forse la svolta nelle indagini c'è già. Questa notte i carabinieri hanno fatto irruzione in un albergo di Ischia, l'Hotel Oriente, per prelevare un uomo sospettato di essere coinvolto nell'omicidio del gioielliere Salvatore Gala. Il titolare dell'omonima gioielleria a Marano, in provincia di Napoli, ieri mattina è stato trovato morto dietro il bancone del negozio in un lago di sangue. A causare la morte è stato un solo colpo di pistola alla tempia sinistra. Il fermato è un pregiudicato di 31 anni.

Gravi indizi di colpevolezza

Ci sono gravi indizi di colpevolezza nei confronti dell'uomo, un pregiudicato di 31 anni, che questa notte i carabinieri sono andati a prelevare in un albergo dell'isola verde per poi imbarcarlo con un traghetto alle 2 e 30 e, sotto scorta, trasferirlo in caserma a Giugliano, comune in provincia di Napoli.

Il fermato, accusato di omicidio e rapina, è stato interrogato per molte ore dai militari e dal pm della procura competente di Napoli Nord. Dopo un'indagine lampo infatti, i militari sono risaliti al pregiudicato e sono andati a casa sua, ma hanno scoperto che era improvvisamente partito per Ischia.

Nell'abitazione del sospettato, sono stati trovati i gioielli rubati oltre alle chiavi del negozio della vittima. Gli inquirenti sarebbero risaliti al fermato grazie alle immagini sul computer del gioielliere ucciso, che chi ha commesso l'omicidio ha tentato di cancellare strappando i fili del router di collegamento con le telecamere. Inoltre anche le immagini riprese dalle telecamere di privati installate in via Vincenzo Merolla, dove si trova la gioielleria, avrebbero ripreso la fuga dell'uomo prelevato a Ischia.

Potrebbe darsi che la vittima conoscesse bene il suo assassino e che gli abbia aperto la porta del negozio senza problemi. Lunedì sera, infatti, Salvatore Sala si era inspiegabilmente trattenuto nella sua gioielleria, oltre l'ora di chiusura. Forse aveva un appuntamento proprio con chi lo ha ucciso.

La scoperta dell'omicidio

Gala, lunedì sera, non ha fatto ritorno a casa della madre con cui l'uomo di 43 anni viveva, separato e padre di una figlia di 7 anni. La donna era fortemente preoccupata e, ieri mattina, oltre ad allertare i carabinieri, ha chiesto a un amico di famiglia di andare a fare un controllo al negozio. L'uomo ha trovato la saracinesca abbassata solo a metà e la porta del locale chiusa.

Solo quando la sorella della vittima gli ha portato le chiavi di riserva e ha potuto aprire la porta, ha fatto la scoperta raccapricciante.

Salvatore Gala giaceva a terra in una pozza di sangue, colpito alla testa da un solo proiettile. Il negozio era a soqquadro e la cassaforte era stata svuotata. Da subito gli inquirenti hanno considerato più ipotesi, dalla rapina finita male al regolamento di conti con simulazione di rapina. Probabilmente è solo questione di ore e la verità verrà a galla.