Riverso a terra in un lago di sangue dietro al bancone del suo negozio, la "Gioielleria Gala" di Marano, in provincia di Napoli. Così stamattina Salvatore Gala, 43 anni, ucciso con un solo colpo di pistola, è stato scoperto da un amico di famiglia.

La cassaforte trovata aperta era ovviamente vuota, ma i carabinieri che indagano non escludono nessuna ipotesi. Non è detto che il gioielliere sia stato ucciso nel corso di una rapina. Potrebbe trattarsi di un omicidio maturato in una situazione differente, nel qual caso il movente resta ancora tutto da scoprire.

Può darsi che chi l'ha freddato con un solo colpo di pistola, abbia simulato una rapina.

Un delitto con troppi interrogativi

A scoprire il cadavere del gioielliere questa mattina è stato Giuseppe Iavarone, un amico di famiglia, che si era recato al negozio al centro di Marano in via Merolla al civico 77, dopo che la madre e la sorella della vittima gli avevano dato le chiavi del negozio chiedendo di andare a fare un controllo.

La mamma del gioielliere che ha dato l'allarme ed allertato anche le forze dell'ordine, da ieri sera era infatti molto preoccupata non avendo visto suo figlio rientrare dopo la chiusura del negozio, né avendo avuto alcuna sua notizia. Separato con una figlia di 7 anni, il gioielliere di Marano viveva con la madre.

Proprio il fatto che Gala ieri sera non sia tornato a casa apre altre ipotesi, oltre a quella, persino "scontata", di un omicidio a scopo di rapina. Perché l'uomo si è trattenuto nel negozio oltre l'ora di chiusura? Aveva un appuntamento? E se lo aveva, chi doveva incontrare? Queste domande, ancora senza risposta, fanno ipotizzare agli inquirenti altri possibili scenari.

Potrebbe darsi che il negozio sia stato messo sotto sopra e la cassaforte sia stata svuotata dei gioielli in un secondo momento, quando l'omicidio era stato già commesso, proprio per occultare il vero movente, simulare la rapina e confondere le acque. Potrebbe darsi che il titolare della gioielleria sia stato ucciso ieri sera.

Iavarone ha raccontato di essersi trovato davanti a una scena raccapriocciante: Salvatore Gala giaceva morto dietro il bancone in una pozza di sangue. L'amico di famiglia ha anche riferito che non sapeva come dirlo alla madre, ma che lei guardandolo ha capito tutto subito.

Le indagini in corso

In queste ore i carabinieri sono al lavoro per ricostruire le ultime ore di vita dell'uomo e le sue frequentazioni. La serranda era ancora alzata alle 6 e 40 di mattina quando l'amico della vittima è andato a fare il controllo. Ma la porta d'ingresso era chiusa e Iavarone ha potuto aprire il negozio solo quando la sorella di Gala gli ha potuto portare le chiavi di riserva, verso le 9 di questa mattina. Potrebbe essersi trattato di una rapina finita male, ma anche di un regolamento di conti.

Gli uomini della Scientifica hanno trovato nel negozio il bossolo di un proiettile. Nelle prossime ore, potrebbe dare una svolta alle indagini, la visione delle immagini della telecamera posizionata all'esterno del negozio che potrebbe aver ripreso chi ieri è entrato e uscito dalla gioielleria. Intanto i militari stanno anche ascoltando amici e conoscenti di Gala, la cui gioielleria è molto nota a Marano. Tra le persone sentite, c'è anche l'ex moglie. Alla fine del 2016, il comune di Marano è stato sciolto per infiltrazioni mafiose ed oggi è amministrato da una commissione straordinaria.