Vivo in Germania, a Monacodi Baviera, da oltre un anno, è sebbene la Baviera sia tra le regioni piùcare della Germania, una prima differenza rispetto all'Italia è riscontrabile neiprezzi dei prodotti cosmetici. Molti prodotti (cremesolari, deodoranti, prodotti per la cura del corpo) delle più note marche,vengono venduti in drogherie a prezzi decisamenteconcorrenziali rispetto all'Italia. Pannolini, latte e cosmetica per bambini convengono mediamente molto dipiù rispetto al nostro Paese.

Gli stipendi sono più elevati rispetto all'Italia e la qualitàlavorativa è decisamente migliore, la burocraziaè più snella e i prezzi offerti dalle assicurazioni per auto sono decisamente ridotti rispetto al nostro Paese.

La sanità funziona molto bene. Il sistema sanitario tedesco si basaprincipalmente su due tipi di assicurazione, una di base ed obbligatoria, checopre l'80% della popolazione, a cui si accede con oltre 1000 krankenkassen, lecasse pubbliche, l'altra privata, e ne usufruisce poco più del 10% dellapopolazione. Per quanto riguarda laprima si paga una cifra mensile, ma buona parte degli esami sono compresi,quindi alla fine si paga più in Italia tra ticket e spese specialistiche. Senzacontare la rapidità con cui vengono effettuati gli esami, lo stesso dottore insede di visita esegue il prelievo e nel pomeriggio si hanno i risultati. Listedi attesa per risonanze, ecografie etc inesistenti, così come le lunghe fileall'Asl per fare i prelievi del sangue.

Il Welfare funziona benissimo, specie i servizi rivolti alla famiglia,due sono i modelli utilizzati dallo Stato tedesco per agevolare la formazionedella famiglia. Il primo è il Kindergeld,un assegno erogato mensilmente alle famiglie, pari a circa 180 euro mensili afiglio, il cui importo aumenta a seconda del numero di figli.

Il secondo è l'Ehesplitting, uno sgravio fiscale perle coppie sposate. I redditi dei due coniugi vengono prima sommati e poi divisia metà, su quella cifra vengono applicate le aliquote fiscali.

L'idea di famiglia tradizionale è sacra e viene molto tutelata dalloStato, che spende il 3,07 % del Pil rispetto ad una media Ocse del 2,6% e ad un vergognoso 1,5 % dell'Italia.

Poche note stonate: la primariguarda i costi per i beni alimentaridi base (frutta, verdura, pane, carne) chesono più elevati rispetto al nostro Paese, e incidono quindi sul bilanciofamigliare. La seconda è la carenza di posti in asili nidi pubblicia vantaggio di quelli privati. Le famiglie tedesche hanno però la possibilitàdi detrarre il cospicuo assegno mensile dalla retta del nido, i cui costi sono analoghia quelli che devono sostenere le famiglie italiane, sui 550 euro al mese.

Superato l'ostacolo iniziale della lingua, ostica per noi Italiani, seguendocorsi di lingua "per il popolo" volkshochschule,forse potreste seriamente prendere in considerazione l'idea di lasciare il bel Paese per scoprire una realtàgeograficamente non così lontana da noi.