Antefatti: per mesi il leader del movimento 5 stelle, ha battuto le piazze di tutta Italia, scagliandosi contro tutto e tutti. Ha dipinto la politica e i politici, i loro sprechi come il peggiore male italiano. I sostenitori del movimento, gridavano a gran voce basta agli stipendi da favola dei parlamentari, basta con la politica, noi non appoggeremo nessuno. Le piazze e i social network erano pieni di questi paladini della trasparenza di questi anti casta per eccellenza. Questi nuovi puri potevano far la morale a tutti e scagliarsi contro chiunque proponeva di parlare di politica, quella sana indispensabile per amministrare una società. Niente da fare, la politica è malaffare e noi la dobbiamo estirpare, dicevano da sopra l'altare.

Fatti: a poco più di un mese dalle elezioni e dalla storica affermazione del movimento 5 stelle, qualcosa non torna. Scopriamo che i neo parlamentari 5 stelle riducendosi di solo 2.500 € la parte fissa dello stipendio e mantenendo inalterati i benefici contenuti negli emolumenti ai parlamentari, percepiranno la ragguardevole cifra di circa 11.000 € mensili, non male per un anti casta duro e puro. Le prime votazioni in parlamento hanno lanciato già i primi segni di incoerenza fra i neo eletti 5 stelle e le reazioni scomposte del leader. Si è passati da un noi intransigenti e con nessuno, a un più morbido siamo responsabili, vediamo, parliamone e intanto si vota Grasso presidente al senato, non proprio un nuovo che avanza, ma anzi un personaggio in passato anche vicino al tanto vituperato Cavaliere.

Che dire, sarà l'aria del parlamento che rende tutti più accomodanti, sarà la prospettiva di un bellissimo stipendio da percepire per i prossimi cinque anni, che rende tutti più responsabili, sarà quel che sarà, ma questo tsunami che doveva spazzar via tutto appare oggi un tiepido temporale primaverile