In molti si sono affrettati ad affermare che Beppe Grillo, con il suo Movimento 5 Stelle, sia stato bravo a cavalcare l'onda dell'antipolitica in un momento di crisi dei partiti tradizionali così come in tanti non si aspettavano, comunque, una risposta così ampia da parte dell'elettorato verso questo Movimento composto da cittadini comuni che la politica l'avevano seguita finora solo in tv o sui giornali. Persino alcuni famosi istituti di sondaggi si sono scomodati, dopo aver fallito le previsioni sul voto alle ultime politiche nazionali, per scoprire da quale parte politica Grillo avesse attinto i suoi elettori.

Eppure non servono i sondaggi per capire che Grillo ha dato soltanto voce a tutti quegli italiani, il 25% stando al consenso elettorale ricevuto, che da anni non trovano risposte concrete nella politica tradizionale, quella distintasi per la corruzione e il malaffare di molti dei suoi esponenti.

Oggi i sostenitori del Movimento 5 Stelle, e del suo fondatore Beppe Grillo, sono tutti quegli italiani indignati dagli sprechi di denaro pubblico che la politica ha saputo confezionare ad hoc, nel suo unico interesse privato, in questi ultimi vent'anni. Sono tutti quei poveracci che percepiscono una pensione di 480 euro al mese dopo 50 anni di duro lavoro nei campi e poi sentono che un Romano Prodi, uno fra tanti, vive con tre pensioni che in totale superano i 14.000 euro al mese, o che il presidente dell'Inps, l'istituto che paga loro le misere pensioni, percepisce uno stipendio di ben 1.200.000 euro all'anno. Sono tutti quegli italiani che ogni anno fanno fatica a pagare il canone alla Rai e poi leggono di cifre milionarie pagate a personaggi televisivi per un loro intervento in una serata di festival. Sono tutti quei lavoratori pendolari che si vedono tagliare i trasporti locali ma vedono investire miliardi nel TAV

Ma sono anche tutti quegli italiani indignati del fatto che la giustizia mandi in carcere solo quei poveracci che hanno rubato al supermercato per affamare la propria famiglia e non possono permettersi neanche un avvocato che li difenda in giudizio, mentre chi ha rubato milioni allo Stato vive in convento o addirittura a casa propria. Sono tutti quegli italiani che vivono al limite della indigenza in un paese dove i dipendenti della Camera guadagnano 150.000 euro all'anno ed hanno anche la quindicesima, dove ci sono 630.000 auto blu che giornalmente portano a spasso i politici ma anche i loro familiari a far spese, dove uno stenografo del Senato guadagna quanto il Re di Spagna, dove Equitalia è capace di usare la linea dura solo con i più deboli.

Questi sono gli elettori e sostenitori del Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo ma saranno molti di più se la politica non deciderà di cambiare finalmente rotta per dirigersi verso un'equità sociale da troppo tempo invocata, così come pure una più equa distribuzione della ricchezza.