Con queste parole la Cassazione alle 19,40 circa ha emesso la sentenza relativa alla condanna per frode fiscale a Silvio Berlusconi:
"La Corte suddetta rigetta i ricorsi di Agrama Frank, Galetto Gabriella, Lorenzano Daniele, che condanna al pagamento delle spese processuali. Annulla la sentenza impugnata nei confronti di Berlusconi Silvio limitatamente alla statuizione relativa alla condanna alla pena accessoria dell'interdizione temporanea per anni 5 dai pubblici uffici, per violazione dell'articolo 12, comma 2, dlgs 10 marzo 2000, numero 74 e dispone trasmettersi gli atti ad altra sezione della Corte d'appello di Milano perché ridetermini la pena accessoria nei limiti temporali fissati dal citato articolo 12, ai sensi dell'articolo 133 c.p.
Dunque risultano essere irrevocabili tutte le altre parti della sentenza impugnata e di immediata esecuzione. Mentre per la determinazione della pena accessoria, ovvero l’interdizione dai pubblici uffici si rinvia ad una diversa Corte D’Appello di Milano.
Dei quattro anni di condanna, per effetto dell'indulto, il Cavaliere dovrebbe scontarne uno soltanto. Ma quello andrà scontato (ai domiciliari o in affidamento ai servizi sociali), con tutto quello che ne potrebbe conseguire sul piano politico.
Ciò che sta succedendo a Berlusconi ricorda quanto accaduto a Frigerio, deputato di Forza Italia, ex segretario della DC in Lombardia, a cui il tribunale assegnò come affidamento ai servizi sociali il lavoro in Parlamento, anche se il deputato doveva scontare la pena per concussione, corruzione, ricettazione e finanziamenti illeciti.
La ridda di reazioni pro e contro tale sentenza è la prova che in questo paese la ricerca della verità è sempre un fatto traumatico e che le stesse istituzioni democratiche sono messe in grave pericolo laddove i principi di equilibrio partitico prevalgono sull’interesse nazionale. Ora sarà interessante vedere come reagirà Forza Italia, e come potrà tenere il governo in questa impasse.