I giovani sono sempre stati e sempre lo saranno gli ispiratori di rivoluzioni, sommosse che hanno cercato di cambiare i modi di vivere e le ideologie radicate nel tempo. Sebbene in alcune occasioni non abbiano manifestato questa voglia di libertà con i modi più leciti, comunque hanno fatto sempre di tutto per migliorare la società. Ma perchè i giovani non nutrono passione per la politica?

Secondo me i giovani vedono nella politica una sorta di business, come una risorsa da sfruttare per trarne vantaggio, senza interessarsi ad assicurare il benessere della società.

Non si sentono toccati in maniera diretta dai dibattiti politici perchè in essi si usano terminologie ed argomenti che non possono essere capiti da tutta la società, ma solo da una cerchia ristretta di persone. Un altro aspetto da non trascurare è il fattore famiglia :infatti, molto spesso, la famiglia non trasmette ai propri figli l'interesse per la politica.

La verità è che in una situazione socio-economica dominata da poche persone che sfruttano a proprio piacimento le determinate circostanze, le nuove leve, determinate a seguire un movimento politico preciso, si sentono quasi scartate, o per meglio dire non prese in considerazione dai vari leader di partito, molti dei quali non prendono in considerazione nessuna nuova proposta dei figli di una società che vive di valori preconfezionati.

La nuova generazione si sente considerata dai politici solo in occasione delle campagne elettorali per pochi mesi, per poi cadere nel dimenticatoio. Quindi non c'è da meravigliarsi se nutrono sentimenti di rabbia, noia e indifferenza per la politica.

Secondo me l'unico ruolo che in questo momento possono svolgere è quello dei contestatori.

Ma ciò non implica rivoluzioni e sommosse sanguinarie. Contestare significa fare qualcosa per cambiare l'ingiusto, significa mettersi in discussione e confrontarsi con gli altri, significa far valere i propri diritti. Contestare vuol dire libertà.