Con il nuovo anno, dopo i molti proclami di ripresa economica, di aiuto alla piccola impresa ed al piccolo commercio ci ritroviamo ad assistere alle solite tragedie che hanno contraddistinto il 2013. Pochi giorni dopo le feste siamo ripiombati nello sconforto più totale, dai telegiornali si apprendono notizie che in un Paese civile non si dovrebbero apprendere, piccoli imprenditori e piccoli commercianti che si suicidano sotto il peso di debiti accumulati per pagare tasse divenute insopportabili.
Mentre viceversa si apprende sempre dagli stessi organi di informazione che nei palazzi che contano, faccendieri e disonesti si spartiscono soldi e poteri, si fanno rimborsare cure, viaggi di piacere, vizi ed hobby. Si auto-attribuiscono stipendi che non sono neanche nominabili per quanto indecenti e con la solita faccia tosta dicono che ci saranno sgravi, aiuti e che l'impresa italiana deve fare sacrifici e tenere duro. Intanto non curanti della drammatica situazione che stiamo vivendo, programmano altre tasse, aumentano nuove aliquote e stabiliscono al rialzo ovvio nuovi parametri di calcolo.
Come nel caso della nuova Tares la tassa sullo smaltimento dei rifiuti. Un servizio che fra l'altro, tra sistemi di raccolta differenziata sempre meno efficienti, tagli al personale delle aziende addette alla pulizia, rimozione dei cassonetti per l'immondizia dai centri abitati, scarsa pulizia di strade e parchi è divenuto un vero e proprio disservizio che lascia molto spesso le piccole aziende, le piccole attività commerciali alle prese con quantità di cartoni, vetri, rifiuti organici e altro da smaltire costrette ad accantonarle, a pressarle nei piccoli contenitori strapieni, a spezzettare carte e cartoni per fargli prendere meno spazio possibile, a lavare e disinfettare contenitori, troppo a lungo lasciati senza la necessaria manutenzione da parte delle aziende preposte. In poche parole a compiere un lavoro per il quale pagano ad altri un costo elevato.
In questo scenario si è inserita l'ennesima miopia di un governo che sembra teso solo ad introiettare più risorse possibili e così si è pensato di introdurre la Tares che in molti casi ha raddoppiato le tariffe già elevate del servizio di raccolta rifiuti, un altro balzello che si va ad introdurre nella già fragile situazione economica di molte piccole attività già allo stremo delle forze, vessate da una pressione fiscale che ha raggiunto livelli insostenibili. Una tassa che aumenta poi senza motivazioni perché il servizio di smaltimento rifiuti del nostro Paese è tra i peggiori d'Europa e non dovrebbe avere tariffe tra le più alte d'Europa. Come dire, nonostante la pressione fiscale tra le più alte d'Europa, anche le nostre scuole, le nostre strade, i nostri ospedali, le nostre strutture sportive sono tra le peggiori d'Europa niente di nuovo sotto il sole d'Italia. Di che ci meravigliamo, i soldi servono, molti e ancora di più perché noi paghiamo la peggior classe dirigente d'Europa sempre di più.