Ci siamo, è il giorno della svolta, Renzi guiderà un nuovo governo, dopo una sfiducia a Letta tramite raccomandata senza ricevuta di ritorno, con una prassi extraparlamentare e senza lacuna legittimazione popolare. Ma c'è qualcosa che non torna. Le forze politiche sono sempre le stesse, nulla è cambiato.

Non c'è niente da fare, i conti non tornano. Per quanto uno si lambicchi il cervello, se Renzi vuol davvero imprimere una svolta alla politica italiana, non può contare su Alfano, e deve per forza fare affidamento su altri soggetti.

A mio parere con Berlusconi fa il furbo.

E' consapevole che dei suoi voti ha bisogno almeno quanto Berlusconi ha bisogno di legittimazione per non fare la parte del paria. Renzi ha pensato bene di sfruttare il bisogno di legittimazione di Berlusconi, accettando la sua collaborazione alle "riforme", tenendo per sé il rendimento di immagine che gli conferisce l'occupazione della scena politica.

Al momento buono "il sindaco" farà con Berlsuconi quello che lui ha fatto con D'Alema, lo sconfesserà e lo scaricherà, ma non prima di averlo spolpato e di essere passato all'incasso. Sì, sempre se il suo progetto di cambiare l'Italia e aumentare i consensi attorno alla sua figura riuscirà, altrimenti si gioca tutto il piatto. E Grillo? I grillini rischiano il logoramento, che sarà tanto più veloce quanto più crescerà la stella di Renzi.

A questo punto, pensa il sindaco, quelli dovranno per forza far vedere di essere d'accordo almeno su un paio di provvedimenti importanti e fare la parte di salvatori della patria, in attesa di sconfessare tutto e incolparmi di tutto il male possibile, ma io intanto gli avrò tessuto una bella ragnatela attorno e loro saranno fregati, non potranno più tirarsi indietro.

Insomma Renzi accetta il buio e rilancia. Forza Italia e Grillo o vedono le carte o si ritirano, aspettando un altro giro. Il problema è che al prossimo giro potrebbero non avere più le fiches necessarie.