Siamo alle solite. Maltempo significa ormai esondazioni, bombe d'acqua, cataclismi, terremoti, nubifragi, allagamenti, disagi, danni ingenti e chi più ne ha più ne metta. Questa è la situazione del nostro Paese quando cade la pioggia. Ma siamo a Roma o al Sud, siamo a Milano, la città dell'Expo.

Mai nome per un quartiere fu più azzeccato: Isola. Il quartiere di Milano  si è svegliato letteralmente sommerso e circondato da fango, acqua e melma: scantinati allagati, viabilità difficoltosa, se non impossibile, impossibilità di uscire di casa o entrare nei negozi per andare a lavorare.

Insomma, momenti di ordinaria vita quotidiana milanese.

Non bastavano le inchieste sulle tangenti Milano vuole fare le cose in grande stile per questa edizione 2015 dell'Expo. Serve realmente costruire palazzi bellissimi e all'avanguardia quando a due passi da quegli stessi palazzi la città  va a fondo? E va a fondo ogni anno? Eventi di facciata dove si guadagna quello che si può guadagnare, si ruba quello che si può rubare. E poi?

Ogni nubifragio la stessa storia. Ogni nubifragio un nuovo disagio. L'Italia è un Paese che vive d'emergenze. Quando mai impareremo ad organizzare interventi protettivi per tempo? Quando mai impareremo ad investire sul futuro per la sicurezza delle nostre famiglie?

Non solo si risparmierebbero soldi, ma si salverebbe anche la faccia del nostro Paese.

Siamo a Milano, nel 2014. Siamo a Milano, capitale d'Europa. Siamo a Milano, la città dell'Expo. Anzi no, forse è proprio perché siamo a Milano, la città dell'Expo, che accadono certe cose.