Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre, trattenuto agli arresti con il collega Salvatore Girone in India, è stato ricoverato per un malore nel dipartimento di neurologia di un ospedale di New Delhi, questo avveniva più di una settimana fa; in seguito alle condizioni di salute precarie del militare è stato chiesto il rientro in Italia del militare che si è nel frattempo ripreso. La Suprema Corte indiana ha dato l'ok al rientro per 4 mesi di Latorre che ha già ricevuto il suo passaporto con un visto di uscita, ma il pensiero ora è per Salvatore Girone, perché non dare anche a lui un permesso in attesa della decisione finale?

La figlia del fuciliere è finalmente felice, aveva parlato con parole di sconforto per lo stato di abbandono in cui sono stati lasciati i due militari, ricordando a chi lo ha dimenticato il compito che i militari hanno come difensori della pace e della sicurezza dei cittadini, e che spesso perdono la vita per svolgere il loro compito. Le vite dei due pescatori per il nostro paese non sono meno importanti dei due Marò, per questo si è deciso di farli tornare in India al tempo, e di farli eventualmente pagare per il loro errore, va riconosciuto loro che hanno fatto un atto dovuto di responsabilità rientrando in India, ma adesso si deve evitare di farne altre due di vittime.

I momenti e i fatti della vicenda iniziata a febbraio 2012.

Il 15 febbraio 2012 vengono uccisi due pescatori indiani, nelle coste del Kerala, i militari hanno sparato credendo ad un attacco di pirati contro la petroliera Enrica Lexie su cui erano in servizio.

Il giorno dopo i due fucilieri italiani vengono accusati della morte dei due pescatori, loro dichiarano di aver sparato solo colpi di avvertimento. Il sottosegretario agli Esteri, Staffan De Mistura, si reca in India per chiedere, dal momento che il fatto si è verificato in acque internazionali, che il processo non si svolga in India.

Il 5 marzo 2012 i due Marò vengono trasferiti in carcere a Trivandrum, il clima si inasprisce dopo il no alla libertà su cauzione. Si raggiunge un accordo extragiudiziale per risarcire le famiglie dei pescatori. Il 2 giugno i marò sono rilasciati su cauzione, ma rimangono ancora in India, a Kochi.

Il 22 dicembre i due Marò arrivano in Italia grazie ad un permesso per Natale e il 4 gennaio Latorre e Girone fanno ritorno in India. Il 18 gennaio la Corte Suprema stabilisce che il Kerala non ha giurisdizione sul caso verificatosi in acque internazionali, il caso sarà seguito da un tribunale speciale a New Delhi.

L'11 marzo i due Marò non rientrano in India dopo un nuovo permesso e il 18 marzo viene bloccato l'ambasciatore italiano in India, Daniele Mancini.

Per ottenere il rilascio dell'ambasciatore il 21 marzo i due fucilieri vengono ricondotti in India. Il tribunale speciale garantisce che il loro caso non implica la pena capitale.

L'8 febbraio 2014, il ministro dell'Interno indiano, Rajnath Singh, autorizza la National Investigation Agency, la NIA, a sostenere l'accusa di terrorismo internazionale, secondo il SUA Act.

Fino ad oggi niente di buono per i due militari ma grazie al buon senso dei due paesi finalmente Latorre torna a casa ma Girone? Perchè non farlo rientrare con il collega in attesa della decisione? In parte hanno pagato per quello che hanno fatto, si tratta solo di decidere sulla veridicità dei fatti sui due militari che hanno detto di aver ubbidito ad un ordine. Sia i militari che l'Italia hanno dimostrato all'India il dispiacere per l'accaduto.