Dopo il macabro ritrovamento di mani e piedi della madre di Costigliole d'Asti ritrovata nel canale di scolo vicino casa, parliamo ovviamente di Elena Ceste, è tornata attuale la tesi di un coinvolgimento di una fantomatica pista satanica o qualcosa del genere, sotto forma di setta religiosa.



Nei mesi scorsi Michele Buoninconti avrebbe ricevuto strane lettere da una donna che diceva di appartenere a una setta satanica la quale faceva notare di rivedersi nel modo di comportarsi di Elena Ceste che com'è noto nell'ultimo periodo appariva insolitamente depressa, demotivata, come ferita da qualcosa di insopportabile che prometteva di abbatterla da un momento all'altro.

Qual è la relazione tra le due donne? Si conoscevano? Si erano magari frequentate in Chiesa? Perché questa persona ha sentito bisogno di rivolgersi a Michele Buoninconti prendendo l'iniziativa di scrivergli delle missive?



La chiave di lettura dell'abbandono dei vestiti, un gesto ovviamente catartico, potrebbe essere dunque l'abbandonare la vita passata per entrare in una nuova dimensione spirituale attraverso l'adesione a una setta o comunque ad un particolare gruppo con regole proprie, magari stravaganti o addirittura pericolose per l'incolumità delle persone.



La pista della setta inizialmente non era stata presa in considerazione in quanto ritenuta troppo fantasiosa ma al 27 ottobre 2014, alla luce del rinvenimento di parte degli arti di Elena Ceste in un punto lontano dal corpo danno oggettivamente molto da pensare e conducono molto lontano, addirittura all'ipotesi di una pista satanica ma naturalmente non ci sono prove: si tratta solo di supposizioni.

Il caso resta comunque particolarmente ingarbugliato.

Ad esempio al 27 ottobre 2014 ancora non si capisce come il cadavere di Elena Ceste non sia stato individuato dai solerti militari che pure perlustrarono la zona in lungo e in largo all'indomani della denuncia della scomparsa e viene perfino il dubbio che sia stato gettato nel canale di scolo solo successivamente, coprendolo di arbusti e rovi in un'area che era già stata minuziosamente monitorata e che dunque si ipotizzava venisse trascurata come in effetti è accaduto. Il cadavere è stato infatti scoperto in modo del tutto casuale, ben 9 mesi dopo.