Lo stiamo vedendo in questi giorni e l'abbiamo visto ogni volta che ci sono piogge abbondanti, nubifragi o bombe d'acqua che siano. Quando a queste condizioni si aggiunge il problema del forte vento, spesso in molte città provoca il crollo di alberi, che nelle migliori delle ipotesi bloccano il traffico, ma che molte volte cadendo sopra auto e moto, feriscono ed uccidono persone. Il fenomeno sembra essere sempre più frequente in questi ultimi anni, in particolare a Roma.

Nella capitale gran parte dei pini sono stati piantati durante il periodo fascista, per cui si tratta di piante che hanno settanta-ottanta anni.

Molto spesso queste hanno raggiunto altezze considerevoli ma anche un fusto in proporzione sottile. Poi ci sono le robinie, che sono state una specie molta utilizzata successivamente, negli anni 50 e 60, durante il boom economico e quello delle palazzine cresciute come funghi. Queste hanno un'aspettativa di vita molto minore, per cui si è giunti praticamente nello stesso momento al raggiungimento del loro fine vita. Senza contare i platani apparentemente molto robusti, soggetti a malattie dovute allo smog ed all'asfalto che impedisce il corretto sviluppo delle radici. Oggi tutti questi alberi hanno un'età che non è più compatibile con le avversità meteo e climatiche. Basta poco per spezzare i rami, i tronchi o addirittura sradicarli sotto le folate di vento forte.

C'è un problema di manutenzione che fa sì che questi fatti negativi si svolgano sempre più di frequente. A Roma nel 2011 si stanziavano venti milioni di euro per il verde pubblico, ora ce ne sono meno della metà. Il taglio delle risorse da destinare al verde è importante in tutta Italia, ed è chiaro che il servizio giardini della città di Roma sia in difficoltà perché controlla un patrimonio enorme a cominciare dall'alberatura delle strade fino a tutti gli alberi nei parchi.

Purtroppo ci portiamo dietro un problema che non è mai stato affrontato sia a Roma che in Italia da molti anni. Ogni anno in una città si dovrebbe ripiantare almeno il 2,5% degli alberi. Quindi se nell'Urbe ci sono, secondo censimento, 330mila alberi, se ne dovrebbero sostituire e piantarne di nuovi dagli 8 ai 9mila ogni anno.

Purtroppo se ne sostituisce un numero molto inferiore solo per le ristrettezze economiche. Non è quindi solo colpa delle condizioni meteo. Se ci fosse una vera programmazione manutentiva, oltre a fondi sufficienti, tutte le tragedie di cui veniamo a conoscenza non avverrebbero.