"L'unica cosa che ci unisce e ci rende umani sono le parole", diceva il filosofo Michel de Montaigne.

Forse questo è vero, però anche gli animali parlano e lo fanno attraverso i codici più puri che non permettono alcun inganno. L'abbaiare del cane, il canto del gallo oppure il grugnito del maiale esprimono sempre e solo verità, mai la menzogna. Il linguaggio, comunque sia, non è l'unica fonte di comunicazione, infatti, solo una piccola parte delle relazioni tra le persone si instaura con le parole, il resto lo lasciamo intendere con le nostre azioni, i gesti, gli sguardi e, anche se potrebbe apparire strano, persino con i silenzi.

È tutta un'altra faccenda quando si ha a che fare con i politici, particolare specie animale che mai rischierà l'estinzione. Il loro uso della parola è altalenante, mai coerente e nemmeno costante nel tempo, non parlano mai per illuminarci o per indicarci la giusta via e propinarci sacrosante verità, bensì usano spesso la loro arte oratoria per nascondere il pensiero. Siamo in piena campagna elettorale per le amministrative, alcune importanti Regioni confermeranno o cambieranno il loro Presidente, tutto dipenderà dalla capacità dei politici candidati nel convincere l'elettore. Sono in molti a essere titubanti su chi e/o cosa votare, anzi, gli indecisi e gli astensionisti sembrano essere coloro che formano la più ampia percentuale di potenziali votanti.

È necessario che l'elettore si tuteli dai politici che, proprio durante la campagna elettorale, fanno un uso scorretto della parola, manipolandola a proprio vantaggio pur di accaparrarsi un voto in più, molte volte mentendo sapendo di mentire.

A nostra protezione, contro il fumoso flusso verbale generato dai politici e prima di credere a quello che dicono, guardiamoli in faccia: basterà un gesto, un tic, uno sguardo o una pausa per capire se sta mentendo o meno e leggere così la sua mente.

"La parola migliore è quella che non si pronuncia", dicono a Palermo. Quindi il trucco è capire quel che il politico non dice, più che comprendere le parole che pronuncia.