I cittadini si sono espressi chiaramente con le ultime elezioni regionali 2015 con una partecipazione del 52 % degli elettori. Con i successivi ballottaggi alle comunali hanno confermato il giudizio, addirittura con una percentuale inferiore di partecipazione: 47 %. Hanno detto no a questo stato di cose. I responsabili devono riflettere e fare autocritica.
Il neo della politica
In questi ultimi anni di profonda crisi, tutti si aspettavano che la politica, tutta senza eccezioni, si stringesse intorno ai principali temi rappresentati dal lavoro, disoccupazione e tanti altri.
La strada maestra era quella di unirsi per collaborare e trovare insieme il bandolo della matassa, mettendo da parte strumentalizzazioni ed opposizioni inutili. Non è stato così e le polemiche sono aumentate fino al punto di rendere più tortuosa la strada delle riforme, proprio ora che la nostra economia comincia a manifestare i primi segnali di risveglio. E' del 16 giugno 2015 la notizia apparsa sul "Sole 24 Ore" secondo la quale anche Milano risente della ripresa. I ricavi sono in aumento e gli ordini dall'estero sono al top. Sono dati molto importanti da prendere in seria considerazione e che vanno accompagnati da azioni, non più prorogabili, molto importanti, che non hanno colore politico.
Sono provvedimenti che tutti i partiti vorrebbero fare: mi riferisco alla riduzione della burocrazia.
Necessità di eliminare ostacoli burocratici
Semplificare le procedure per ogni iniziativa tendente a creare lavoro. Molti sono quelli che rinunciano ad intraprendere per colpa della burocrazia. A mio avviso è uno dei maggiori problemi da risolvere.
Non mi interessa chi ha vinto le elezioni, tanto hanno perso tutti, a me interessa solo il messaggio degli elettori e non. I cittadini sono stanchi di destra, centro e sinistra: vogliono solo un progetto che abbia come obiettivo il lavoro, pensioni, sanità, scuola. Non importa chi le realizza queste riforme, tanto poi si cambia se hanno fatto male, ma tutto deve viaggiare in quella direzione.
Prima di tutto il bene collettivo, con dei paletti veri per spese futili ed il massimo rigore per l'amministrazione della cosa pubblica. Se ti piace questo articolo e vuoi aggiornamenti in materia, clicca segui, in alto accanto al mio nome.