Se si dovesse valutare un evento solo in base alla risonanza venutasi a creare, già non ci sarebbero dubbi: il raduno nazionale del Movimento 5 Stelle a Imola è stato un grande successo. Certo, limitare l’analisi a un dato meramente numerico significherebbe svilire tutta quella temperie di idee e progettualità sviluppatasi negli spazi dell’autodromo.
I cittadini diventano protagonisti
Semplicità e rigorosità: ecco gli elementi che, a ben vedere, caratterizzano il crescente interesse verso la ‘creatura’ di Grillo e Casaleggio. Un ‘mostro’ ormai sfuggito al loro controllo, come lo stesso Grillo ha sottolineato con gioia dal palco.
Perché l’obiettivo primario del “guru” e dell’”illuminato” (queste le ironiche autodefinizioni) era appunto il portare i cittadini a prendere coscienza di sé e delle proprie esigenze, non demandando né delegando, ma rimboccandosi le maniche in prima persona nel segno della magica parola onestà, più volte risuonata anche in questo weekend.
E l’invito alla consapevolezza, all'autodeterminazione, al risveglio da quel torpore che fa tanto comodo a chi ci governa, è stato raccolto. Il pensiero va in primis a quanto accaduto nei due spazi “Agorà”, dove si sono succeduti rappresentanti ufficiali ma anche semplici cittadini, allo scopo di discutere tematiche basilari quali ambiente e istruzione (molto applaudito l’appassionato intervento della senatrice Blundo su scuola e università), agli stand dedicati alle varie Regioni, a Camera e Senato, al microcredito e così via, dove chiunque poteva interagire con Consiglieri, Parlamentari ed esperti del settore, che per due giorni si sono prodigati nell’ascoltare le problematiche di vario tipo che sono state loro sottoposte.
Il tutto scevro da atteggiamenti divistici che sarebbero stati fuori luogo, quand’anche i nomi coinvolti fossero Di Maio o Di Battista.
Verità e ironia
Quanto al palco, che costituiva ovviamente l’attrazione principale, questo ha visto l’alternarsi di spazi musicali e comizi di rappresentanti istituzionali (Bonafede, Lezzi, Ruocco, solo per citarne alcuni), con momenti di autentico spasso garantiti dall’intervento di una scatenata Paola Taverna che ha catalizzato l’attenzione su problemi serissimi col suo accento a metà fra la Sora Lella e Carlo Verdone, e dall'esilarante performance di Dado, comico sì ma giustamente pungente, grazie al suo irresistibile “Gioca Jouer” in versione Senato! Lo stesso Beppe Grillo non si è certo risparmiato, intervenendo in entrambe le giornate per dar corpo al suo sogno, e cantando il sabato sera la bluesbrothersiana “Everybody needs somebody”.
Utopia e governo
Ciclicamente, in Italia si susseguono ere di apatica abulia e improvvise rinascite interiori, recanti con sé energie non sempre ben canalizzate. Avvenne così col Fascismo e col Sessantotto, due fenomeni di segno opposto che hanno tuttavia in comune l’aver fallito i propri obiettivi. Solo il tempo dirà se il Movimento 5 Stelle riuscirà a mantenersi immune dalle pompe del potere e della corruzione. Un buon banco di prova sarà ad esempio la scadenza del secondo mandato legislativo. Vedremo se i parlamentari uscenti sapranno tutti farsi da parte, come da statuto, per lasciare il posto ad altri candidati, oppure se qualcuno cederà alle sirene della gloria personale cambiando casacca… Ma ora c’è la possibilità concreta - vicina o lontana non si sa - di governare il Paese, oltre che molte città importanti. L’utopia scalpita, reclama il suo spazio. Nessuno ci svegli, per favore.