Tante cose sono state dette e scritte riguardo ai terroristi dell'Isis in questi mesi, ma probabilmente molto poco di vero. Il famigerato Stato Islamico, che effettivamente col vero Islam ha poco a che vedere, ha conquistatola supremazia in varie zone del Medio Orientee dell'Africa, e fino ad oggi le grandi potenze occidentali non sono riuscite a fermarlo, o per meglio dire non hanno voluto. Forse dopo gli attentati di Parigi qualcuno ha cominciato a svegliarsi, ma non abbastanza per muoversi nella giusta direzione a quanto pare.
Armi, connivenze e tanto denaro
Difficilmente l'Isis può essere sconfitto se chi invece di combatterlo lo rifornisce di armi sofisticate e supporto logistico. Lo Stato Islamico viene usato da alcuni paesi come Stati Uniti, Israele, Arabia Saudita e Turchia, per perpetrare i propri obiettivi e annichilire gli avversari. Ufficialmente i ribelli in Siria sono stati massicciamente riforniti di mezzi e armi ma, nella realtà, per spodestare il presidente Assadgli aiuti sono stati inviati a mercenari e terroristi, tra cui le organizzazioni terroristiche di Al Qaeda e dell'Isis. Questo spiega perchè dopo anni di guerra e distruzione la coalizione internazionale non sia riuscita nemmeno a scalfire la macchina bellica del califfato, e solo l'arrivo dei russi ha cambiato le carte in tavola.
Motivi economici e geopolitici
Molti paesi vogliono la caduta del presidente siriano Assad soprattutto perchè non vedono di buon occhio la sua alleanza con l'Iran sciita, il partito Hezbollah libanese e la Russia. Oltre a supposti motivi religiosi e di egemonia regionale che tanto interessano Arabia Saudita e Israele, ci sono motivi economici, giacimenti di gas e petrolio che fanno gola soprattutto alla vicina Turchia.
Inoltre l'occidente è interessato a diminuire la dipendenza dai gasdotti russi creando nuove rotte energetiche proprio dalla Siria. Giustamente il Cremlino ha pensato bene di difendere i propri interessi e il leader russo Putin ha smascherato i giochetti della Nato. A questo punto il conflitto sarà o contro l'Isis o addirittura globale, e in quest'ultimo caso gli effetti sarebbero catastrofici.