Individuare un filo conduttore tra'Quo vado?' di Checco Zalone e 'La grande scommessa' di Adam McKay è impresa assai ardua. Nonostante ciò, è difficile non soffermarsi sul fatto che entrambi raccontano uno spaccato piuttosto controverso di una società in perenne conflitto esistenziale. I numeri di 'Quo vado?' parlano da soli: Zalone ha battuto ogni record. Per Adam McKay l'impresa è stata più difficile, non c'è dubbio. 'La grande scommessa' è un film corposo e pieno di contenuti in cui i tecnicismi, alle volte, rendono la trama alquanto complessa da afferrare in ogni sua parte.

Ma qual è il messaggio - neanche troppo subliminale - lanciato dal Cinema contemporaneo?

Checco Zalone e l'Italia del 'posto fisso'

Stereotipi e luoghi comuni: sono questi gli ingredienti che, almeno in termini di incassi, hanno reso 'Quo vado?' un ottimo prodotto cinematografico. Fotografare un'Italia in cui ad avere la meglio sembra essere una mentalità retrograda ed ottusa votata solo ad un'esistenza senza troppi pensieri, quindi, ha funzionato. Zalone ironizza sull'italiano medio e lo fa con così tanto savoir-faire da rendere il suo racconto meno amaro e, a tratti, anche divertente. Che gli oltre 50 milioni di euro di incassi significhino che, finalmente, gli italiani hanno fatto tesoro degli errori del passato e si sono cosparsi il capo di cenere?

'La grande scommessa': l'America delle speculazioni

Adam McKay come Checco Zalone? Assolutamente no. Di sicuro, però, anche 'La grande scommessa' ha voluto raccontare al pubblico una storia le cui conseguenze si ripercuotono ancora oggi sull'economia reale di tutto il mondo. In parallelo, dunque, McKay come Zalone ha avuto l'ambizione di andare alla ricerca delle cause di una crisi che, molto probabilmente, è più morale che economica.

Evitando di entrare nel merito della trama - peraltro piuttosto complessa - del film, non è difficile dedurre che, anche in questo caso, al cinema è toccato il compito di lanciare un boomerang nella mente e nell'animo degli spettatori. Al netto di dietrologie e lodi a buon mercato, pertanto, non resta che riflettere.