La notizia dell'ennesima strage di innocenti si unisce agli ancora vivi ricordi degli ultimi eccidi avvenuti in Tunisia ed a Parigi. Ancora una volta sono stati colpiti degliinnocenti, in questo casoturisti, che pagano la sola colpa di essereoccidentali. Da tempo buona parte degli osservatori e commentatori parla di guerra dichiarata ma il termine risulta del tutto improprio e comunque fuorviante.

Infatti per la cultura storica occidentale parlare di guerrasignifica attribuire un preciso significato che purtroppo la storia del secolo passato ha ben insegnato soprattutto alle genti d'Europa.

Esso richiama degli eserciti che spaziano da una parte all'altra del continente, richiama dei bombardamenti, delle popolazioni sfollate e martirizzate, delle etnie sterminate e generazioni intere segnate per sempre dalla follia dei conflitti. In questa "guerra" invece non si parla di eserciti che passano da un fronte all'altro, almeno per quanto riguarda fino ad ora la nostra Europa, di bombardamenti forse, ma nel caso di quelli effettuati dalle forze occidentali dislocate nello scacchiere del medio oriente.Ci sono sì popolazioni sfollate ma queste provengono da una parte sola e comunque sull'argomento le versioni sono contrastanti unendosi questo fenomeno con la sempre più epocale migrazione "economica" che gli stati ricchi subiscono ormai da anni.

Resta solo una triste realtà, la presenza di vittime!

Esse, tante o poche che siano, sempre innocentio comunque non coinvolte, se non raramente, in situazioni di conflitto vero e proprio.Bisogna pertanto evitare la benchè minima mistificazione sul punto e dare alle parole utilizzate per commentare fatti del genere il loro giusto peso.

Le parole non sono delle pietre da scagliare in uno stagno per vedere la lunghezza dell'onda, esse possono lasciare il segno, creare un'indelebile impressione che non può che far aumentare il totale senso di insicurezza in cui il nostro mondo sembra essere avvolto. La pauragenera sempre dei mostri!