I dati diramati dall’Istituto Superiore della Sanità sull’eccesso di tumori nei comuni definiti per legge, la n 6/2014, come Terra dei Fuochi, sono la conferma di ciò che in tanti sostengono da anni. Dall’ambiente arrivano i principali rischi per la salute ed è lì che bisogna intervenire per primi se si vuole dare una speranza in più alle nuove generazioni. Per decenni la camorra ha sotterrato di tutto nel sottosuolo, rifiuti pericolosi insabbiati per evitare i costi dello smaltimento e farne un vero e proprio business. Oggi arriva la conferma, come se non si sapesse già, che la camorra e tutti gli organi preposti al controllo, ma che non hanno adempiuto al loro dovere, hanno sulla coscienza migliaia di morti.

I dati diffusi dall’Istituto Superiore della Sanità sono chiarissimi, nei 55 comuni della Terra dei Fuochi i ricoveri e i casi di tumori superano di gran lunga la media. Nel rapporto dell’Istituto sono stati analizzati 32 comuni della Provincia di Napoli e 23 della Provincia di Caserta, due realtà territoriali dove le mortalità per tumori sono aumentate e superano di gran lunga la media regionale. Il fenomeno, ovviamente, non risparmia i bambini che risultano essere particolarmente colpiti dai tumori, specie al sistema nervoso centrale.

Il Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità fa emergere, insomma, un quadro che già tutti conoscevamo, un dato che adesso trova il supporto dei numeri e forse, proprio per tale motivo, riuscirà a smuovere le coscienze di quanti fino ad oggi hanno trattato il tema dello smaltimento dei rifiuti con superficialità, facendo un favore alla mafia.

Questo vale per la Campania come per tante altre regioni d’Italia, Sicilia in testa, una regione sempre in emergenza dove la differenziata è all’anno zero e si paventa la realizzazione di diversi inceneritori in tutta l’isola, alla faccia di chi vorrebbe inculcare alle istituzioni la politica dei rifiuti zero.

Non si può più fare finta di niente

I dati che arrivano dalla Campania devono allarmare tutti, perché si continua a fare finta di niente e si continuano a dare autorizzazioni per fare discariche che, magari, iniziano per essere piccoli centri di raccolta e finiscono per assorbire rifiuti di qualsiasi tipo e provenienti da ogni parte.

Quante discariche, una volta sature, vengono abbandonate al loro destino senza che nessuno si preoccupa dell’emissione dei gas e della perdita del percolato che intanto si intrufola nei terreni, spesso coltivati, e si dirama in vaste zone del territorio fino a infiltrarsi anche nelle fonti d’acqua con la conseguenza di gravissimi danni alla salute e all’ambiente?.

L’auspicio è che i dati pubblicati dall’ISS possano servire a scuotere le coscienze di quanti oggi hanno giocato con la salute dei cittadini, a partire proprio da quella dei bambini, per fare business con la complicità delle istituzioni che, chiudendo gli occhi, hanno favorito la criminalità organizzata.