La democraziadi Hillary Clinton prevedeun approccio pragmatico. Non promette cambiamenti radicali, né rivoluzioni. Non assomigliain questoal suo avversario Bernie Sanders, il quale ha intenzione di sconvolgere l’intero sistema sociale e politico.

Al contrario, Clinton promette cambi graduali, che necessitano più mandati. La sua idea di democrazia è basata sulla tolleranza, benché la parola “tolleranza” porti con sé un significato non democratico, ovvero il concetto che qualcuno è superiore a qualcun altro. Sembra allora più coerente Sanders, che accusale lobby e l’establishmentdi una corsa all’arricchimento spietata ai danni della morente classe media.

Come First Lady, è stata decisamente influente nelle decisioni di suo marito, per esempio incoraggiando Bill ad assumere più donne e minoranze rispetto aipresidenti precedenti. Non a caso, durante il mandato di Bill, l’economia americana ha visto un netto miglioramento. E non a caso, di recente Hillary ha dichiarato che si avvarrà dell’aiuto (non ufficiale) del suo First Gentlemen per questioni economiche.

Quandocollaborava col senatore Walter Mondale, si è interessataai problemi di immigrazionee all’emancipazione della donna. Anche idiritti umani e sociali dei bambini sono tra i punti fondamentali della sua agenda. Sottolinea l’importanza dell’educazione tra i minori e l’accesso alle cure mediche per tutti.

Punto trattato anche da Barack Obama (con insuccesso).

Oggi Hillary Clinton è la sesta donna più influente al mondo, secondo il Guardian. "Sarebbe un presidente eccellente", ha detto lo stesso Obama.

“Ho un cuore idealista e un cervello pragmatico”, ha dichiarato. I suoi ideali sembrano ispirarsi a quelli di Martin Luther King, che ha incontrato personalmente e con il quale condivide la visione di una società migliore.

Visioneche, tuttavia, può essere considerata a sua volta utopistica in un’epoca così immorale. Tutt’altro che approccio pragmatico. In altre parole, la sua vera lotta sarà quella contro gli interessi di coloro che ne trarranno vantaggio.