Probabilmente nel passato restava tutto occultato dentro le quattro mura di una casa, ma attualmente, con l'avvento di internet e la globalizzazione socio culturale che ci hanno imposto le grandi politiche multinazionali, tutto sembra scontrarsi sulla parola discriminazione e portare ogni suo collegamento alle tante azioni di razzismo, violenza, odio, assassinio, omicidio-suicidio, femminicidio e quant'altro possa venire evocato dalle notizie dei media di ogni giorno. Quello che ci si chiede e che pone delle domande interessanti in proposito all'argomento, è quali sono le molle che spingono le persone 'lanciate' verso il terzo millennio a provare dei sentimenti così forti e incontrollati.

Indagine sulla discriminazione

Il significato della parola discriminazione indica disprezzo dei principi dell'uguaglianza, disprezzo religioso e per chi lo pratica; disparità di trattamento, distinzione di genere e etnia (razzismo), parzialità, ecc; tutte abusate con atteggiamenti non consoni al rispetto della persona, della sua cultura, della natura, di un orientamento religioso, sociale, sessuale o etnico. Questa parola è molto antica e ricorda le violenze subite dalle persone di colore (Apartheid), con una politica di segregazione razziale nel periodo del dopoguerra fino al '94 dai bianchi sudafricani. La lotta per i valori della non discriminazione fu portata strenuamente e difesa fortemente da Martin Luther King (pastore protestante morto nel '68) e Nelson Mandela (presidente rivoluzionario e conciliatore, morto nel 2013).

Pregiudizi e 'Guerra Santa'

Oggi si parla di discriminazione e pregiudizi in modo acceso, ma perché? Queste parole hanno iniziato a 'riaccendersi' sulle labbra di molte persone condiverse culture, anche a causa delle forti migrazioni che sconvolgono da qualche anno l'equilibrio dei paesi coinvolti. Le violenze ai danni di grandi città europee per mano della nuova etnia generazionale, ci fanno comprendere che non saranno mai in grado di accettare la cultura dei paesi occidentali ospitanti.

Per anni, lentamente, interi territori sono stati occupati da frange terroriste di appartenenza musulmana e anche se non tutti sono responsabili di stragi, come quelle compiute sulle 'Torri Gemelle' dove sono morte quasi 3 mila persone, molti di essi si stanno dimostrando veri esponenti guerrafondai organizzati, radicalizzati nel tempo e in grado di nascondere la propria natura in attesa di una 'Guerra Santa' che li porti a ricreare l'idea di una società perfetta, anche a discapito di milioni di vite umane; come fece Hitler.

La 'Guerra Santa' è iniziata

Da quel lontano 2001, in cui aerei civili con a bordo gruppi terrorista si sono schiantati sulle 'Torri Gemelle' del World Trade Center, sembra essere iniziata senza quasi rendercene conto, un susseguirsi di 'Guerre Sante' che hanno idolatrato decine di uomini della Jihad nel compimento di una marea di stragi; tutto questo senza che potessimo fare niente, se non contare alla fine di esse le innumerevoli vittime lasciate sui campi dell'orrore: 5 morti più 125 feriti a Liegi, Belgio (13/12/2011), 3 morti e 264 feriti a Boston (15/04/2013); 12 al Charlie Hebdo 'Parigi' (07/01/2015); 103 morti e 250 feriti ad Ankara (10/10/2015); 130 morti e 368 feriti fra Bataclan, stadio e vie di Parigi (13/11/2015); 31 morti e 250 feriti, aeroporto Bruxelles (22/03/2016), 49 morti e 53 feriti al Nightclub Pulse di Orlando (12/06/2016), più i vari attentati minori non elencati che fanno presagire una Guerra Santa non più celata.