A vederlo così come nella passata stagione, tonico, pronto e lucido in campo, non si direbbe mai che, a fine stagione, il capitano della A.S. Roma potrebbe dare l’addio al calcio giocato. Cosa farà dopo? Abbiamo fatto un giro d’opinione tra i suoi tifosi. Decisamente orientato al momento ludico Alessandro, 45 anni, impiegato di Poste Italiane: "Dovrebbe fare l’attore, come suggerito dal presidente del Napoli calcio e produttore cinematografico de Laurentiis, ha il carisma giusto, come dicono quelli bravi, buca lo schermo e ha un valore aggiunto: la simpatia e la sfacciataggine tipicamente romane".

Interessata al sociale Alessia, 31 anni, medico di base, tifosissima della Roma: "Avrebbe l’opportunità di impiegare tutto il suo tempo nella beneficenza, attività che peraltro esercita da sempre".Tutto proiettato al bene dei colori giallorossi Andrea, 44 anni, musicista (trombettista professionista), romano e romanista di inveterata fede: "E’ l’uomo immagine della Roma, è un patrimonio che non puoi svilire, è il nostro Pelè".

Innamorato a distanza, ma fedelissimo, Anselmo, 34 anni, ingegnere, vive a Milano: "E’ uno che ha fatto una scelta di vita, dovrà rimanere nel calcio e continuerà a inseguire i suoi record". Sincero, diretto, appassionato, Andrea, 44 anni, autista romano, va per le spicce e punta alla famiglia: "Si dovrebbe riposare e passare più tempo con i figli e con la splendida moglie Ilary".

Claudio, 46 anni, attore, cantante, pensa a un Totti artista della comicità più immediata: "Ha sicuramente una chance come attore comico, lo vedrei bene in un cameo da cinepanettone, ma non di più".Fabio, 42 anni, militare, è orgoglioso di aver incontrato sul campo di calcio un giovanissimo Totti: "Se non può fare l’imperatore, almeno gli si conceda la fascia di ambasciatore di una romanità quasi perduta".

Federico, 60 anni, impresario e organizzatore teatrale, si definisce un tifoso di Totti, non della Roma: Forse troppo drastico, dice: "Si è rovinato la carriera per rimanere a Roma. All’estero avrebbe vinto di più. Ritengo la sua la carriera più mal gestita del calcio mondiale. Lo schiaffo a Colonnese e la stampa italiana avversa, salvo poi essere osannato per aver messo in ginocchio qualsiasi altra nazionale.

L’infantilismo e l’immaturità gli sono costati l’ingiusto epiteto di Pupone. La Roma è stata per lui una zavorra a vita! Potrebbe fare l’assicuratore, l’agente immobiliare, ma ormai il troncone esistenziale è quello che lo lega al calcio per sempre".

Pedagogico è Riccardo, 39 anni,impiegato all’Agenzia delle entrate: "Lo vedrei bene ad insegnare calcio ai ragazzi, tutti lo ascolterebbero. Però è un tipo stravagante, ha il DNA romano, è capace di tutto". Maurizio, 39 anni, studia violino al conservatorio. Attualmente è alle prese con la Turandot, ma quando sente parlare di Roma trova il modo di “rubare” qualche minuto allo studio: "Totti ha tutte le capacità per governare Roma, subiamo da sempre il suo fascino, il suo carisma, la sua lealtà.

Sarebbe un buon Sindaco. Conoscendo il rischio e la pericolosità delle buche sul campo, ci concederebbe un manto stradale perfetto".Chiuso ad ogni eventualità di ritiro dal campo è Nicola,42 anni, tecnico cinematografico: ""Perché deve smettere? Nonpuò fare l’allenatore, non ha il carattere. Al massimo può diventare un dirigente della sua squadra, un rappresentante della Roma. Comunque, fossi in lui, mi farei in disparte, mi rilasserei, vivrei la mia vita con moglie e figli".

Concreto e manageriale, ma anche utopista Bernardo, 37 anni, èimpiegato in una grande azienda. Dice:"lo vedrei bene come dirigente ai massimi livelli di Federcalcio e Fifa, ambasciatore del calcio italiano nel mondo, ma ancor di più per un calcio no profit come ideatore di qualcosa che tolga i ragazzi dalla strada e che magari li renda campioni. Una sorta di talent scout per i meno fortunati, il maestro in un’accademia del calcio riservata ai ragazzi in difficoltà".