Questa notizia sarà ben accolta e darà un sospiro di sollievo a tutte quelle persone che hanno interesse particolare verso l'Ambiente, il territorio e la sua conservazione. Come ben sappiamo, la terra è sempre stata coperta di sconfinate foreste, risultate necessarie per la stabilità di un ecosistema intelligente e per salvaguardare il pianeta da distruttivi eventi climatici. Oltre a queste importanti qualità che hanno avuto le più grandi foreste del pianeta (ricordiamo quella amazzonica come 'polmone del mondo'), sappiamo che sono l'habitat naturale di infinite varietà di specie vegetali e animali.
Purtroppo, l'avvento della civilizzazione e la sconsiderata deforestazione degli ultimi decenni, hanno lentamente portato molti luoghi della terra, a essere 'vittime' di un perenne cambiamento climatico che sembrerebbe diventato ormai irreversibile. Tutto ciò potrebbe avere una fine se ci fosse più considerazione per la natura e consapevolezza della sua utilità; sia per l'aria che produce e respiriamo, sia per il cibo che è in grado di produrre. La buona notizia è legata alGuerrilla gardening, ed èriservata alle zone aride del pianeta ormai deforestato.
Guerrilla gardening per salvare il pianeta
Il Guerrilla gardening non è altro che una forma di giardinaggio che nasce dai movimenti politici, in favore dell'ambiente massacrato dalla cementificazione e prosciugato dei suoi beni.
Questo termine nasce nel 1973 dal gruppo newyorkese Green Guerrilla e dalla sua fondatrice Liz Christy, che esortava chiunque a far nascere qualcosa, in qualsiasi luogo si trovasse un pezzo di arida terra. Questo esempio 'veniva' dalla storia del passato, più precisamente dagli anni '30 quando fu utilizzato per rimboschire le montagne aride di Honolulu, e racconta i sistemi impiegati per ripopolare intere zone colpite dalla deforestazione e dall'aridità del territorio; uno di questi era dovuto alla preparazione di piccole 'bombe' di semi, che lanciate da un aereo in volo erano in grado, una volta arrivate a terra, di generare nuova vegetazione.
Le 'bombe' sono composte di sementi, avvolti nella carta di giornale insieme a del terriccio, fertilizzante e imbibite di acqua; ovviamente i semi possono essere di qualsiasi natura purché adattabili all'habitat in cui deve, in seguito, dimorare la pianta. Dopo 69 anni, nel 1999, il sistema fu riproposto dall'azienda Lockheed Martin che riuscì a far nascere, con un solo lancio, 900mila piante utilizzando un gigantesco aereo militare. In conseguenza di tutte le guerre e i disastri ambientali che si stanno verificando nel mondo, oggi questo metodo sarebbe utile per riforestare le zone colpite riportandole alla vita.