La storia sarebbe divertente e ricorderebbe i tanti film di Totò e de Filippo, nei tanti tentativi di vendere il territorio italiano a increduli turisti pur di guadagnare disonestamente un po' di denaro. Ovviamente non proprio questo, ma qualcosa di simile e di incredulo starebbe accadendo in tutti quei luoghiche sono stati colpiti dal Terremoto del 24 agosto. Ininteri paesi quali Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto e altre piccole frazioni del territorio devastato dalle continue scosse, sembrerebbero riproporsi i fantasmi degli abitanti a dimostrare che fin prima della distruzione la principale abitazione sarebbe oggi andata distrutta.
Siamo certi che questo sistema è già stato adottato tempo addietro grazie ai tanti contributi erogati dallo Stato per calamità naturali; ma vederlo 'rivivere' in quei paesi più colpiti e segnati dal lutto fa pensare che le persone non abbiano un minimo di coscienza e che, malgrado il dolore, tutto gli possa essere concesso se sapranno profittarne.
La lunga lista degli inganni
Quindi ci troviamo certamente davanti a qualcosa che ha del surreale, qualcosa che s'aggiunge allo sciacallaggio delle abitazioni nei paesi distrutti dal terremoto, al furto dei giocattoli donati ai bambini, ai mangiatori a 'scrocco' nelle mense della Caritas e a tante altre piccole furberie, cui sembrerebbe che molti italiani non possano fare a meno di rinunciare.
Questo increscioso evento che ha portato alle richieste di residenza, dove ormai non esistono più abitazioni, vie, negozi e quant'altro, è arrivato all'attenzione della magistratura di Rieti, sul tavolo del procuratore Giuseppe Saieva. Proprio Saieva avrebbe aperto un'inchiesta che si adopererà per controllare tutte le richieste di residenza nei territori colpiti dal sisma da parte di quelle persone che fino a qualche giorno prima risiedevanoa Roma o in altre località della penisola.
La motivazione dell'inganno
Come sappiamo, lo Stato ha inserito nella legge di stabilità del 28 luglio 2016 un'Ordinanza firmata dal capo Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio, in cui si evince che la delibera del Consiglio dei Ministri approva lo stanziamento dei contributi per tutte quelle persone che sono state colpite da calamità naturale e che hanno perso la proprietà, totalmente o in parte, del luogo di residenza.
Il decreto era stato approvato mettendo sul 'piatto' una risorsa equivalente a 800 milioni di euro, denaro che oggi andrà a sommarsi alle raccolte fondi del numero 45500 della Protezione Civile e alle tante offerte ricevute dai molti esponenti della cultura e dello spettacolo. Le richieste per avere diritto al contributo o finanziamento statale devono essere registrate e inviate nel tempo stabilito di 40 giorni al proprio Comune di residenza. Questo spiegherebbe il perché molte persone sembrano all'improvviso preferire, alla vecchia abitazione ancora in piedi, uno dei paesi 'fantasma' distrutti dal terremoto. Con questo possiamo complimentarci con il coraggioso orgoglio italiano che pur non avendone necessità, priverebbe ad altri 'disgraziati' il meritato contributo.