Negli ultimi giorni si è sollevato un polverone, relativo ad unadiretta di Facebook in onda sulla pagina ufficiale di Sky Sport. Qualcuno penserà a contenuti volgari, altri a scene violente, o chi sa a quale altro atteggiamento intimidatorio. No, il problema era la persona direttamente coinvolta nel live: Paolo di canio, bandiera storica di squadre calcistiche quali West Ham e Lazio.

Cosa ha fatto di male Di Canio in questa diretta? Assolutamente niente. L'unico problema è che portava una polo a maniche corte che lasciava trasparire un suo famoso tatuaggio: la scritta DVX.

Per questo, la maggior parte dei giornali ha montato una campagna mediatica contro di lui, un vero e proprio atto di "terrorismo giornalistico" rivolto allo sportivo. Sì, perché non sono stati in prima linea i clienti di Sky a lamentarsi, ma direttamente tante testate che, nel volersi prodigare come paladine della giustizia, hanno fatto in modo che nel pomeriggio del 14 settembre, Di Canio venisse allontanato dal team tecnico di Sky Sport. Quindi, molto probabilmente, salterà anche il suo programma televisivo, il "Di Canio Premier Show".

Nonostante tutto, Di Canio sarebbe molto amato dai clienti della nota emittente satellitare, visto che molti tifosi - addirittura anche quelli della Roma-hanno mostrato vicinanza all'ex calciatore della Lazio.

Secondo lo staff di Sky Sport, Di Canio si sarebbe rivelato un vero professionista anche quando gli è stata data la notizia della rottura, a seguito di un colloquio con i suoi datori di lavoro.

Tutti sono a conoscenza dell'ideologia politica di Di Canio, ma nessuno si è mai sentito veramente in dovere di fargli pesare ciò. Eppure, molte persone oggi si sono svegliate con la sensazione di essere eroi per un giorno.

Perché Paolo Di Canio non si è mai dimostrato razzista, mai ha predicato idee xenofobe. Niente di tutto questo: a parte la sua ammirazione per l'estrema destra, l'ex attaccante si è sempre dimostrato una brava persona fuori dal campo.

La domanda che molti si sono posti è: se Di Canio avesse avuto un tatuaggio di Che Guevara, si sarebbe alzato lo stesso questo polverone?

Fascista sì, ma uomo vero

Per chi non lo sapesse, Paolo Di Canio,"brutto, sporco, cattivo e fascista", vinse il premio Fair Play FIFA del 2000, trofeo consegnato a giocatori o associazioni impegnate nel gioco pulito, di fratellanza e rispetto per l'avversario. L'ex calciatore, il 18 dicembre 2000, nella partita Everton - West Ham, si rese protagonista di un bellissimo gesto: nonostante avesse l'occasione di segnare a porta vuota, fermò con le mani un cross servito da Trevor Sinclair, perché aveva notato che il portiere avversario, Paul Gerrard, era rimasto a terra infortunato. Il gesto gli valse l'applauso del Goodison Park, il trofeo Fair Play della FIFA e un encomio speciale direttamente dall'allora presidente FIFA Joseph Blatter.