Schedati perché appartenenti a "minoranze linguistiche", secondo l'imbarazzante interpretazione originariamente prodotta neimoduli di iscrizione online di alcune circoscrizioni scolastiche britanniche. Bambini, ragazzi, figli di Italians (felice definizione di Beppe Severgnini) che dovranno studiare nel Regno Unito.Lo stesso posto che, da baricentro dell'europa immaginata da Churchill, si è tirato fuori dall'Europa, intesa come Unione, politica ed economica.La distinzione richiesta: indicare se il proprio figlioappartenesse all'etnia "italiana", "italiana-siciliana" o "italiana-campana".Con le dovute differenziazioni del caso, la mente ci suggerisceil triste quanto sublime passaggio de "La Vita è Bella" in cui Benigni prova a spiegareal figlio perché l'ingresso in un locale sia interdetto ai cani e agli ebrei.

Come se siciliani e napoletani non fossero pienamente italiani, ma qualcosa di meticcio in un Regno che sempre più sta chiudendosi all'altro, per paura degli effetti collaterali della nuova immigrazione.

Un parte del Regno Unito ha provato a schedare, a distinguere

Immediate si sono levate le rumorose proteste dei tanti genitori italiani che non hanno accettatoche i loro figli fossero schedatiin "sotto-etnie", in gruppi da gestire separatamente, magari con precauzioni immaginate per fronteggiare asseritedifferenze.E forte si è levata anchela protesta della nostra Ambasciata nel Regno Unito che, ironizzando, ha fatto presente al governo britannico che "l'Italia dal 17 marzo 1861 è un Paese unificato".

Proprio la ferma posizione espressa dall'Ambasciatore Terracciano in una nota al Foreign Office ha indotto il governo UK a scusarsi e a garantire che i moduli saranno corretti, ma resta un grande "perché?" nell'aria.

Qual è in quelle circoscrizioni l'idea che i britannici hanno dei napoletani e dei siciliani? Perché li considerano gruppi diversi dagli altri italiani?

Questo perché non ha risposte sensate, se non qualche fallace ragionamento basato su pregiudizi nutriti forse proprio dagli "altri" italiani del Regno Unito e alimentati dall'idea della pizza e della mafia che, in bacati immaginari collettivi, sono i distintivi di comodoper classificare Napoli, la Campania e la Sicilia.

L'unica cosa unita che i britannici sembrano poter immaginare oggi è il loro Regno, non questa Europa, non l'Italia.

E ciò a dispetto del fatto che gli scozzesi ormai percorrano strade differenti, chiedendo addirittura di poter rientrare nell'UE, a dispetto del fatto che l'Irlanda del Nord ipotizzi una storica reunion con l'EIRE.In talune zone del Regno Unitorimangono evidentemente saldi i pregiudizi aristocraticinarrati da Somerset Maugham e, per una volta, è bello andare fieri di una reazione da italiani per l'idea di Italia che in tanti, a partire da Carlo Azeglio Ciampi, hanno aiutato a riscoprire.