Esiste un bilancio anche per l’Unione Europea e quello relativo al 2017 rischia di andare in crisi per “colpa” dell’italia. L’oggetto del contendere è rappresentato dal tema migranti e il Presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi si è espresso chiaramente a riguardo: se persiste un atteggiamento di chiusura alla ricollocazione dei migranti da parte degli Stati dell’Est Europeo, l’Italia potrà anche scegliere di mettere il proprio veto sul bilancio Ue del 2017.
Sul nodo migranti l’Italia paventa il niet all’Europa
Lo scorso 30 giugno la Commissione europea ha presentato una proposta di bilancio dell’Ue per il 2017, inserendo tra le priorità anche il tema della crisi dei rifugiati.
Tale proposta è stata approvata il 20 luglio 2016 dal Consiglio Economia e Finanza, sulla base di un ammontare di oltre 156 miliardi di euro in impegni e quasi 134 miliardi di euro in pagamenti. Il 12 settembre, il Consiglio ha ribadito gli obiettivi della manovra, legati sostanzialmente alla necessità di destinare i pochi fondi a disposizione verso le priorità: tra di esse, appunto, la Crisi Migratoria e le sue cause. I successivi step sono legati, innanzitutto, alla eventuale presentazione di emendamenti alla proposta di bilancio da parte del Parlamento Europeo. Se questa cosa accadrà, presumibilmente entro la fine del mese di ottobre, si apriranno le trattative, allo scopo di trovare una posizione comune entro il 17 novembre 2016.
Nella attuale legislatura, che è iniziata nel 2014 e terminerà nel 2019, l’Italia annovera 73 propri membri nell’Europarlamento. Questo è quanto, ma l’Italia che farà rispetto al bilancio Ue per il 2017?
Il nodo migranti è quello che fa scattare una presa di posizione forte da parte del premier Matteo Renzi, il quale chiede unità di intenti in merito sia tra maggioranza e opposizione, sia nel paese in generale: se i paesi dell’est, quali Ungheria, Slovacchia e Repubblica Ceca non accetteranno di accogliere i migranti, l’Italia valuterà l’opportunità di dare il suo diniego al bilancio dell’Unione Europea per il 2017.
La stessa Ue che ha inviato all’Italia una lettera per chiedere chiarimenti, entro il 27 ottobre 2016, su alcuni punti inseriti nel documento programmatico di bilancio 2017, tra cui appunto le misure sui migranti.
I dati sui migranti nel Mediterraneo: più di 3700 vittime
Nel 2015 si sono contati 3771 casi di decessi o dispersi sulle rotte del mar Mediterraneo.
Ad oggi è l’anno horribilis per l’entità del fenomeno, ma il 2016 rischia di superarlo in termini negativi. A poco più di due mesi dal termine dell’anno in corsa, infatti, sono già oltre 3700 le vittime, oltre cinquanta delle quali negli ultimi giorni. Le operazioni di salvataggio nel Canale di Sicilia sono incessanti e parlano di centinaia di interventi ogni dì. Per questo, il 2016 rischia seriamente di concludersi con un ammontare totale di vittime superiore all’anno precedente; questo anche se l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati fa notare una diminuzione del numero di coloro che hanno solcato il Mediterraneo per approdare in Europa, con l’Italia come prima tappa. A tal proposito, ora che l’inverno è alle porte, il premier italiano Matteo Renzi è deciso a sfruttare il momento per provare a porre un freno deciso al flusso dei migranti in previsione del 2017, poiché l’Italia non sarebbe in grado di gestire un altro anno come quello che stiamo vivendo.