Jorge Mario Bergoglio, nato il 17 dicembre 1936 a Buenos Aires, fu nominato prete il 13 dicembre 1969 dall'arcivescovo Ramon Josè Castellano, divenne Vescovo il 27 giugno del 1992 dal Cardinale Antonio Quarracino, mentre Cardinale il 21 febbraio 2001 da Papa Giovanni Paolo II oggi Santo.
Arriva ad essere Papa dopo Benedetto Sedicesimo che abdicò a febbraio 2013 per la prima volta nella storia che prese il nome di Papa Emerito. Eletto il 13 marzo 2013 il duecentosessantaseiesimo papa della Chiesa Cattolica, con l'insediamento il 19 marzo 2013.
Il primo Papa che usò il nome Francesco in onore al Santo conosciuto come "il Poverello Di Assisi".
Il Papa del popolo, arrivato in Vaticano umilmente, uomo semplice, schietto, simpatico, appartenente alla classe dei Gesuita, facendosi riconoscere subito per il caratterino tosto quando divenne Cardinale disse agli amici di non festeggiare ma di utilizzare i soldi per i poveri.
Nel 2005 dopo Ratzinger era il Cardinale che ebbe più voti già all'epoca poteva essere scelto. Bergoglio da Papa si fa riconoscere subito per le sue frasi una sulla misericordia da lui detta è del 12 novembre 2016 ad una udienza generale di sabato:
"La Misericordia è quel modo di agire, quello stile, con cui cerchiamo di includere nella nostra vita gli altri, evitando di chiuderci in noi stessi e nelle nostre sicurezze egoistiche.
"
Il 9 novembre 2016 ad una udienza generale disse:
"Nessuno punti il dito contro qualcuno. Tutti invece rendiamoci strumenti di misericordia, con atteggiamenti di condivisione e di rispetto."
Il 3 novembre 2016 ad una udienza ai rappresentanti di diverse religioni disse:
Il mistero della misericordia non è da celebrare solo a parole, ma soprattutto con le opere, con uno stile di vita realmente misericordioso, fatto di amore disinteressato, servizio fraterno, condivisione sincera."
Queste son alcune delle tante frasi che il santo Padre ha detto nelle varie occasioni, udienze generali e non.
Ma tutti i preti del mondo si comporteranno come si comporta lui?
Saranno umili, saranno gli ultimi nella propria Parrocchia, saranno Padri, amici, confidenti dei propri parrocchiani senza trattarli con distacco ma da pari senza mettere troppo spesso la parola io sono il Parroco, io decido, chiedendo scusa umilmente se si sbaglia, ammettendo i propri errori.
Saranno capaci di portare il poverello di Assisi come esempio di vita Cristiana senza giudicare, puntare il dito nelle loro piccole o grandi chiese?