In queste prime due settimane dell’epoca Trump vediamo già la direzione che rischiamo di prendere per i prossimi quattro anni. Le difficoltà di Trump nel formare la sua squadra di transizione per il cambio d’incarico in gennaio sembra confermare i timori degli esperti americani della sicurezza, espressi anche da esponenti repubblicani nel corso della campagna presidenziale. Come tutte le epoche di cambiamento questa è l’occasione per svolte importanti ed è una sfida che l’Europa deve accettare per il suo futuro e per poter finalmente dar vita alla concezione di un’Europa che si cerca di realizzare sin dalla fine dell’ultima guerra mondiale.

Leader del Mondo Libero

Da un secolo il Presidente degli Stati Uniti è visto come il Leader del “Mondo Libero”, un ruolo che prende il via con Woodrow Wilson fondatore della Lega delle Nazioni in seguito alla Grande Guerra, subito dopo il ruolo fondamentale di Roosevelt nella vittoria contro le dittature della Germania, Italia e il Giappone nella Seconda Guerra Mondiale e poi la creazione dell’ONU e la lotta tra blocchi che prese il nome di Guerra Fredda.

Nei 27 anni trascorsi dalla caduta del Muro di Berlino che decretò la fine dell’Orso Sovietico, il mondo non è stato più in una lotta tra due blocchi, ma diviso in tre tra gli Stati Uniti, la Russia e la Cina che non nasconde più le sue ambizioni diplomatiche.

Quel che manca per completare il quattro di poker internazionale è l’Europa che per decenni è stata lo scudiero degli americani, ma che ora deve prendere il suo posto tra i potenti e non lo può fare come se fosse solo una raccolta di paesi, ma con un Leader politico vero, capace di presentare le sue logiche sul palco internazionale.

Fino ad ora questo Leader non si è ancora visto.

Donald Trump

L'arrivo a gennaio prossimo di Donald Trump, un Presidente americano senza esperienza governativa, oppure diplomatica, rischia di diventare un vantaggio per la Russia, vista l'attuale tensione tra gli Stati Uniti, la Russia e la Cina, e per questo motivo l’Europa non può più assoggettarsi alla potenza del Nuovo Mondo.

Deve svolgere un ruolo attivo per assicurare che il Vecchio Continente non continui a essere la vittima dei programmi diplomatici delle altre potenze, come sta succedendo con le ondate di profughi che scappano da conflitti creati dalle lotte occulte tra la Russia e gli Stati Uniti.

La crisi dei profughi ha creato subbuglio tra i paesi europei e questa confusione è la prova che l’Europa deve parlare, trattare e agire come una potenza alla pari con le altre e non da semplice comparsa. L’incapacità internazionale di risolvere questi teatri di guerra non fa altro che assicurare che la crisi profughi continui a destabilizzare la politica interna non solo dei paesi europei, ma anche di altri paesi mete dei profughi come l’Australia e gli Stati Uniti.

E abbiamo visto queste controversie nelle campagne politiche in questi due paesi.

Una nuova Unione Europea

Per tutti arriva il momento di porre fine alla gioventù per diventare adulti e assumere le proprie responsabilità. Per l’Europa l’elezione di Trump è il segnale che il momento è arrivato. L'Unione Europea deve capire che la sua identità non è rappresentata soltanto da un potere economico e solo agire in base a cifre e bilanci nazionali. Deve parlare con una voce e un indirizzo politico per questo bisogna trovare un Leader capace di rappresentare tutto il continente e non solo paesi singoli.

Questa è la sfida dell’Europa, trovare un Leader politico che rappresenti oggi il concetto originale che ispirò la nascita dell’Europa e di un continente senza guerre. Speriamo di non dover aspettare molto perché il Presidente Trump certamente non rappresenta i nostri concetti di civiltà.