Una settimana fa ci sono state le elezioni politiche in Bulgaria ed in Moldavia, due paesi situati nell'europa dell'Est di cui normalmente si parla poco, ma che tuttavia hanno una certa importanza dal punto di vista degli equilibri geopolitici.

Esito delle elezioni

In Bugaria e Moldavia hanno vinto presidenti favorevoli alle relazioni privilegiate con la Russia. La Moldavia è sempre stata fuori dall'Unione Europea e dalla NATO, ed è membro della CSI, la Comunità di Stati Indipendenti che annovera alcuni paesi già facenti parte dell'Unione Sovietica: pertanto, si riconferma per questo paese il suo stato di non allineamento.

La Bulgaria invece è membro della NATO dal 1° dicembre 2000 dell'UE dal 1° gennaio 2007: la vittoria di un presidente tendenzialmente critico verso UE e NATO e favorevole ad una maggior collaborazione con la Russia può forse rendere il paese più autonomo da Bruxelles e Washington, e magari renderlo una sorta di ponte che spingerà la maggior parte dei paesi europei ad un riavvicinamento alla Russia. Per ora è ancora illusorio pensare che subito lasci la NATO e l'UE, e che magari sulla sua scia lo facessero poco a poco gli altri paesi: in ogni caso, dovrebbe essere scongiurata la possibilità di adesione all'Eurozona, cosa che da tempo si stava pensando ma che probabilmente ora non si farà più, vista la profonda crisi che ha portato la moneta unica alle economie dei paesi aderenti, tranne che alla Germania, la quale in un certo senso ne ha assunto l'egemonia.

Verso lo smantellamento dello scudo missilistico?

Bisogna tener presente che sia la Moldavia sia la Bulgaria confinano con la Romania; ed è proprio in Romania che sotto ordine dell'amministrazione di Obama - ma l'idea era stata progettata dalla precedente amministrazione Bush - l'Alleanza Atlantica ha posto uno "scudo antimissile", che la Russia aveva percepito come una minaccia; e la politica economica improntata sulle sanzioni alla Russia - suggerita dagli USA e seguita dall'UE - non è certo stata buona per le aziende europee che si son viste tagliate le esportazioni.

La Bulgaria ora con il governo attuale potrebbe forse avviare un processo di distensione, vista la sua propensione per una linea di vicinanza alla Russia. E sicuramente anche l'attuale presidenza statunitense di Trump avvierà una distensione con la Russia, che potrebbe partire dalla rimozione delle sanzioni. Non abbiamo ancora la certezza di come avverranno i prossimi rapporti internazionali, ma alcuni addetti ai lavori salutano con favore l'esito politico negli Stati Uniti e nelle due repubbliche dell'Europa dell'Est, in quanto potrebbe portare a rapporti più pacifici nei confronti della Russia.